Iconografia. La celebrazione di eventi  attraverso il mito
e attraverso la rievocazione storica


A.   APPIANI: Allegoria della Francia, che riveste Napoleone, primo console della campagna d'Italia ( incisione )

 


A.CANOVA, Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore (1803-1806)
 


I due esempi delineano una rappresentazione idealizzata del presente  che si trasforma in esaltazione celebrativa. Nell'incisione di A.Appiani abbiamo un esempio di allegorizzazione della storia. La Francia, con le sue divinità tutelari investe Napoleone dell'impegnativo compito di portare, come primo console, le sue armate in Italia. L'evento non è ricostruito in alcuni dei suoi particolari momenti , ma è evocato con un'immagine simbolica. La mitizzazione  si regge a livello di immagini sulla personificazione . Nelle versioni neoclassiche dell'età napoleonica la figura storica di Napoleone è come decontestualizzata. L'uomo, le sue gesta, le sue virtù, il suo stesso ruolo storico sono assunti come emblemi di una perfezione assoluta , che si stacca dal confronto critico con le altre vicende umane e con le responsabilità  di un eventuale giudizio critico sul suo operato. 

 Napoleone come personaggio diventa meritevole di mitizzazione; la sua azione, la sua funzione storica assumono un valore esemplare. Il valore militare del generale Napoleone (Marte dio della guerra) viene celebrato accanto  ai meriti politici dell'impero napoleonico "pacificatore"( l'idealizzazione della pace europea resa possibile dalle conquiste francesi ). Il modello classico a cui Canova si riferisce è  Augusto, primo imperatore romano, celebrato come il cretore di un lungo periodo di pace, successivo alle guerre civili.


F.HAYEZ, Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri a Pontremoli, 1818-20

L'Hayez si era ispirato ad un episodio narrato nell'opera di uno storico francese (il Sismondi).Il protagonista, ingiustamente trattenuto dagli Scaligeri in carcere è qui raggiunto da un messaggero di Venezia affinché assuma la guida dell'esercito della Repubblica. Inginocchiata ai suoi piedi la moglie lo supplica di non partire, quasi presaga della morte che lo attende.

Nella figura di Pietro Rossi l'Hayez evidenzia il dramma dell'eroe moderno, combattuto tra il senso del dovere, l'amore per la patria e gli affetti familiari.

L'argomento fa riferimento alla sollevazione  avvenuta a Palermo il 30 marzo 1282 contro l'oppressione del potere angioino nell'Italia meridionale.

All'uscita dalla funzione religiosa vespertina una donna palermitana è stata oltraggiata da un francese. Immediata la reazione:l'oltraggiatore è ferito a morte da un giovane.

I protagonisti come i cantanti di un melodramma, sono in primo piano: la donna  in deliquio, sostenuta dal fratello, il francese cadente con la mano appoggiata sulla ferita, il giovane con la punta della spada ancora intrisa di sangue si ritira. Intorno c'è il coro, il popolo, pronto a riconquistare coscienza di sé nella rivolta prossima a scoppiare


F.HAYEZ,I vespri siciliani, 1827, >> (1845-46)
 


La ricostruzione del fatto storico si regge sulla  rappresentazione attualizzata del passato.

Ø       Sono rievocati precisi eventi. Si opera una ricostruzione quasi teatrale delle sequenze centrali delle vicende.
Ø
       I personaggi  sono fortemente contestualizzati ( presentati in modo che possano essere chiaramente ricondotti al loro tempo attraverso l'ambientazione, le architetture, i costumi, le armi.. ).
Ø
       Dunque la rappresentazione storica è frutto di documentazione.
Ø
       I temi centrali ( eroismo, spirito di sacrificio per Pietro Rossi, coraggio nell'attuare la vendetta volta a salvaguardare l'onore della giovane palermitana, coscienza popolare nell'opposizione agli stranieri ) sono tuttavia anche ricontestualizzati, cioè  presentati come  fortemente attuali nel loro valore simbolico.
Ø
       E' auspicabile, nella condizione di asservimento dell'Italia prerisorgimentale, ritrovare con la medesima energia lo spirito di sacrificio degli eroi di cui la storia medioevale e rinascimentale è ricca.
Ø
       E' necessario sapersi ancora sacrificare per la patria e  lottare come fecero i palermitani contro gli angioini.
Ø
       Quest'arte è popolare in quanto si ricollega  ed esprime  sentimenti diffusi  nel popolo.
Ø
       E' educativa in quanto propone e trasmette ideali , valori morali e civili, chiari e facilmente condivisibili.

MODULI DI ITALIANO CLASSE 5^, PAGINA INIZIALE, DOCUMENTI