Ambiti di confronto |
Dante Alighieri |
Petrarca |
Analisi di due iconografie |
Domenico di Michelino, Dante ed i tre
regni, 1465, Firenze, Santa Maria del Fiore
La città di Firenze
campeggia sulla destra del
quadro con le sue mura e le sue torri come
contesto storico della
realizzazione poetica dell'autore.
I regni dell'aldilà cristiano rappresentati sulla sinistra e
raffiguranti simbolicamente le tre cantiche del poema sacro )
si inseriscono nell'ambito della
vita del comune fiorentino, sede di ogni vicenda politica
ed esistenziale centrale dell'autore. |
Francesco Petrarca,
iconografia rinascimentale, Arezzo
L'immagine di Petrarca, con in capo la
corona poetica di alloro, a lui assegnata nel
1341 in Campidoglio da re Roberto d'Angiò, simboleggia invece una
nuova figura di intellettuale e di letterato,
rappresentato
come le grandi personalità del passato
nell'austera grandezza dei suoi meriti artistici,
senza che il rapporto con una città o una corte in particolare possa
contrassegnare in modo decisivo la sua elaborazione culturale.
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I luoghi ed
il rapporto con gli spazi di vita. |
Anonimo, Veduta di
Firenze, particolare Madonna della Misericordia, 1352, affresco,
Orfanotrofio del Bigallo, Firenze
La città di Firenze ai tempi di
Dante si stava espandendo grazie alle attività della ricca borghesia di
mercanti e banchieri che facevano capo alla fazione dei Guelfi neri.
Egli vede con rammarico questo infittirsi di rapporti economici e politici
che legano sempre più gli interessi della città toscana a quelli di Roma e
del Pontefice, privandola della sua antica libertà politica. Auspica il
ritorno ad una città più morigerata e contenuta nelle sue aspirazioni,
vicina a quella del suo trisavolo
Cacciaguida
(Paradiso canto XV).
Deluso nelle sue aspirazioni - che possono considerarsi antistoriche in
ultima analisi- è costretto all'esilio in Lunigiana, a Verona ed a Ravenna,
presso i signori di quelle corti, e propende per un
impero universale che tenga a
freno le smodate ambizioni dei comuni trecenteschi e riconduca il potere a
strutture di tipo universalistico
( Epistola ad Arrigo VII e
Monarchia ).
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Incisione
di Israel Sylvester del 1650 che rappresenta il palazzo dei papi ad Avignone
http://digilander.libero.it/capurromrc/000palvign300.
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Il Palazzo dei papi ad Avignone
con la sua corte sottoposta al
controllo interessato della corte francese ( che con
Filippo IV il Bello
aveva voluto il trasferimento della sede papale nella città francese ) può
essere indicato come emblema della prima parte della vita di Petrarca.
Sede decentrata dall'area
italiana, la corte
avignonese porterà il poeta a scegliere la
condizione religiosa come unico
strumento per per realizzare il suo stile di vita appartato e rivolto
a studi già di carattere preumanistico
( filosofici e poetici soprattutto ).
Non una vera patria culturale e
storica per Petrarca, ma
un amore per la terra italiana che viene paradossalmente alimentato dalla
sua lontananza, dai suoi continui trasferimenti e dall'idea tutta letteraria
di un'unità italiana
giustificata dall'antica grandezza di Roma,
che la classicità gli
trasmetteva.
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Contesto
storico
ed esperienze di vita pubblica. Forme di pensiero politico. Forme di potere
auspicate per l'Italia. |
DANTE:(1265-1321) vive le lotte politiche delle fazioni comunali. E' guelfo
bianco esiliato per ragioni politiche. Riceve ospitalità da alcuni signori
dell'alta Italia. Difende la funzione dell'imperatore (Arrigo VII di
Lussemburgo ) come pacificatore delle lotte tra fazioni e tra comuni.
Auspica il ritorno a una monarchia universale.
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PETRARCA (1304-1374) vive lontano dai
contrasti comunali. Vive alla corte pontificia di Avignone. Viaggia e riceve
il mecenatismo di Visconti, Da Correggio e altri signori italiani. Crede nel ruolo
della grande Roma, città simbolo della cultura classica. Sostiene il
tentativo di Cola di Rienzo di ricostituzione di una repubblica romana. Vuole il ritorno della sede pontificia a Roma.
Scrive la "Canzone all'Italia" invitando i signori italiani a rinunciare
alle milizie mercenarie
straniere. Riconosce per primo il valore
della tradizione culturale nazionale.
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Cultura,lingua, scelte espressive,
recupero
della tradizione |
Tra Firenze e Bologna, riconosce la funzione
comunicativa della nuova lingua. (Convivio) Scrive in latino
solo opere dottrinali (De monarchia)
Difende il volgare illustre( De vulgari eloquentia ) La tradizione
classica è interpretata in chiave cristiana
Ad esempio Virgilio è un saggio precristiano, che guida di Dante nella
"Commedia"
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Predilige il latino per comporre epistole, trattati
( Secretum, De vita solitaria...) il poemetto Africa.
Il latino è la nuova lingua dell'intellettuale preumanista, che
riconosce una funzione specifica e autonoma alla cultura classica, non più
dipendente dalla sua interpretazione
in chiave cristiana. Scrive in volgare le liriche del
"Canzoniere", che danno sfogo a sentimenti privati. Erano considerati
una produzione minore. Egli era famoso soprattutto per le opere latine.
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Il problema
esistenziale.
Corpo ed anima -
il problema del peccato. Vita terrena, corruzione del corpo nella vecchiaia
ed incombere della fine. La tentazione del suicidio. |
Vive la sua esistenza con grande impegno etico e
pretende di offrire indicazioni morali al suo tempo. Attacca con
grande vigore i mali della società comunale. E' maestro di moralità. Si
libera del peccato e attraverso una lenta opera di purificazione, giunge ad
una vera dimensione di vita cristiana. Si spinge fino alla
contemplazione del divino (XXXIII Paradiso).
Pur non rinnegando il valore della passione , crede
nella ragione come strumento per tenerla a freno. Realizza nella sua
vita pienamente il percorso di redenzione con l'aiuto di Beatrice. Il
suicidio è rinnegato, perché contrario al volere di Dio. |
Vive un contrasto continuo tra terra e cielo,anima e
corpo, vita terrena (passioni, desideri, ambizioni) e vita squisitamente
religiosa (come quella del fratello Gherardo o di Sant' Agostino).
Sente l'intensità della vita del corpo (amore
per Laura) come ostacolo per la scelta religiosa.
Lotta per migliorarsi ma spesso non ci riesce. Prova
l'angoscia dell'invecchiamento e dell'appressarsi
della morte. Solo la maturità e la vecchiaia gli danno saggezza e
spirito religioso più nitidi. Giunge alle soglie del suicidio, che è scelta
non cristiana. Infine dice di vergognarsi e di
pentirsi delle debolezze giovanili. Anche il desiderio di gloria
poetica gli apparirà una debolezza giovanile.
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L'amore, l'immagine della donna,
il desiderio e
la passione. Spiritualizzazione
della figura femminile |
Spiritualizza progressivamente il sentimento amoroso, fino a farlo
coincidere con un'esperienza religiosa di avvicinamento a Dio (Commedia).
Nella "Vita nova" Beatrice è donna "venuta in terra a miracol
mostrare",nella "Commedia "è simbolo della teologia.
Ogni passione amorosa, incontrollata e irrazionale è condannata come
peccaminosa (Paolo e Francesca), anche
se si dice turbato dall'intensità del loro desiderio........
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Vive con grande tensione e disagio il sentimento d'amore per Laura, che
coinvolge anche il suo corpo. Laura
appare nel Canzoniere, come la donna-dea, circondata dalla natura festante,
con tutti gli attributi della bellezza, che è destinata però a svanire con
il tempo. Sant'Agostino
dice che Laura è un limite alla ricerca religiosa
di Petrarca e non un suo
strumento. La memoria dell'amore per Laura anima la poesia del Canzoniere,ma
alla fine Petrarca prova
vergogna e pentimento per un sentimento che giudica come un "errore
giovanile". Non c'è come
per Dante integrazione dell'esperienza amorosa nella ricerca religiosa e nel
possesso stabile della pace dei sensi.
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Il
tempo della
vita e l'aldilà |
L'uomo è proiettato costantemente verso la vita dell'aldilà. Anche il tempo
della storia, con i suoi contrasti ha significato solo in una
visione provvidenziale ed escatologica. Solo la
vita eterna conta davvero
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Vive il trascorrere del tempo in modo più tormentoso,
sentendo su di sé il peso degli anni. Non gli è facile abbandonare le
passioni giovanili e attuare la rinuncia. Non sistematizza mai una visione
escatologica del tempo. |