ANDREUCCIO
DA PERUGIA
segmentazione della novella
Narratrice FIAMMETTA
La novella di cui
Fiammetta parlerà non presenta meno pericoli per il protagonista , di quelli
incontrati dal personaggio centrale della novella narrata da Lauretta
precedentemente ( Landolfo Rufolo
).
1) Andreuccio, nativo di Perugia è un mediatore nella compravendita di cavalli. Viene a Napoli, sapendo che è un buon mercato. MA E' INGENUO E POCO CAUTO, NON E' MAI STATO LONTANO DALLA SUA CITTA'. Impegnato in trattative sul mercato, per mostrare che è davvero interessato ad acquistare, mostra più volte la sua borsa con i fiorini.
2) Anche una giovane siciliana osserva da lontano la borsa di Andreuccio e pensa di impadronirsene in qualche modo. E' una donna di scarsa moralità ed è disposta a tutto. 3) Una vecchia, anch'essa di origini siciliane, che stava assieme alla giovane - lungamente vissuta in Sicilia con il padre di Andreuccio e che dunque ben lo conosce - intravede il giovane nella folla del mercato. Gli si avvicina , lo abbraccia e gli promette di andare a trovarlo nella taverna dove alloggia, per parlare con lui un po' più a lungo. 4) La giovane siciliana scorge in lontananza questo colloquio. Avvicina a sua volta la vecchia e si informa in tutto e per tutto delle origini di Andreuccio, della sua famiglia, della sua professione, della sua provenienza e soprattutto si fa dire in quale luogo risiede a Napoli.
5) La vecchia viene
impegnata in faccende tutto il giorno, cosicché non si possa recare da
Andreuccio. 7) La servente dice ad Andreuccio che una giovane donna vorrebbe conoscerlo. Andreuccio si lascia convincere a seguirla. Vanno nel vicolo malfamato del Malpertugio. 8) Il quartiere è molto pericoloso, ma Andreuccio crede di essere ben accolto e non diffida. La siciliana lo attende sulla scala, lo abbraccia e lo invita ad entrare. Siedono assieme nella stanza da letto sopra una grande cassa. 9) Inizia il lungo falso racconto della siciliana. Si dice sorella di Andreuccio, in quanto suo padre si unì con la madre di lei, allora vedova, a Palermo. Ma la abbandonò dopo la sua nascita. Le sue origini da parte materna erano comunque altolocate, ma fu costretta a fuggire dalla Sicilia per l'ostilità di Federico II d'Aragona contro il secondo marito della madre. Ora qui a Napoli ha trovato marito ed è protetta da Carlo d'Angiò, che ha reintegrato in parte i possessi abbandonati in Sicilia. SI DICE RICONFORTATA COMUNQUE DAL POTER RIABBRACCIARE UNO DEI SUOI FRATELLI NATURALI . FU LA SORTE A FARLI RICONGIUNGERE. L'ABILE INGANNO, ARCHITETTATO SFRUTTANDO LE NOTIZIE DELLA VECCHIA, SI STA REALIZZANDO 10) Andreuccio per la verità dice di stupirsi un po' che il padre non gli abbia mai parlato di quella relazione, ma finisce per credere alla storia anche perché è pronunciata con sicurezza e senza incertezze. La siciliana sa anche spiegare ad Andreuccio la fonte delle notizie sul suo conto. Provengono dalla vecchia che lo conosce bene e che frequenta la sua casa. 11) Andreuccio vorrebbe allontanarsi ma la siciliana lo obbliga a restare a cena, lo intrattiene in conversazione. Lo obbliga a non alLontanarsi neppure per la notte. Andreuccio solo nella sua stanza, per il caldo, si sveste e lascia il suo farsetto con i fiorini incustodito. Quindi si reca a "sgravare il ventre" ma una trave del pavimento del gabinetto schiodata appositamente cede e l'ingenuo si trova nel chiassetto sottostante, in strada, senza abiti ed imbrattato di liquame.< Un piccolo rigagnolo in quei tempi raccoglieva tra casa e casa gli escrementi: il chiassetto era una fogna a cielo aperto > 12) Andreuccio invoca l'aiuto di qualcuno, ma quando la donna si accorge che egli ha lasciato nella sua stanza abiti e danari chiude la porta di casa e lo lascia sporco e solo in strada.
13) Andreuccio continua
a gridare e cerca di attirare l'attenzione di qualcuno. Si aprono alcune
finestre ma le donne che compaiono lo scambiano per un ubriaco. Egli tenta
di farsi riaprire la casa della siciliana picchiando con una pietra alla
porta, ma, questa volta, compare un minaccioso uomo, dalla barba folta e
nera; si tratta del convivente della donna, che gli intima di allontanarsi,
per il suo meglio.
14) Andreuccio, sporco, cerca di avviarsi al mare per pulirsi il corpo imbrattato, me nella notte intravede due uomini con una lanterna. Ne ha paura e si rifugia in un casolare. Anche gli uomini si rifugiano lì con alcuni attrezzi di ferro che portano con sé. Andreuccio tenta invano di nascondersi. IL SUO PUZZO LO FA RICONOSCERE. RACCONTA LA SUA DISAVVENTURA. I DUE LO RINCUORANO E GLI DICONO DI ESSERE STATO FORTUNATO A NON SOCCOMBERE A BUTTAFUOCO, L'UOMO DALLA BARBA NERA, CHE SAREBBE STATO CAPACE DI UCCIDERLO PUR DI DERUBARLO. Gli propongono una nuova avventura con la quale potrà recuperare ben più dei danari precedentemente persi.
15) Andreuccio è disperato ed accetta di collaborare a qualsiasi impresa. NON RIESCE PERO' A SFRUTTARE L'ESPERIENZA ACCUMULATA NELLA PRECEDENTE DISAVVENTURA. Più avido che prudente lo definisce Boccaccio. 16) Il progetto: Era appena morto l'Arcivescovo di Napoli, sepolto con ricchissimi ornamenti ed un preziosissimo anello di rubini al dito. I due ladri propongono ad Andreuccio di aiutarli nel furto. 17) Andreuccio continua a puzzare: viene calato e immerso in un pozzo che si trova lì vicino. I due ladri all'altra estremità attendono un suo segnale per trarlo di nuovo fuori.
18) In quel frangente
arrivano due birri della signoria, che, assetati credono di poter bere al
pozzo. I due ladri temendo di essere scoperti fuggono. I due birri tirano
alla luce la fune e trovano invece del secchio il povero Andreuccio. Fuggono
terrorizzati e lasciano sul posto i loro scudi e le loro armi. 19) Tutti si recano alla chiesa per operare il furto: è già mezzanotte.
20) Si tratta di entrare nel sepolcro per sfilare l'anello dal dito del vescovo. Nessuno dei tre si dice disposto a fare questo. Andreuccio viene costretto ad entrare nel sepolcro con le minacce. MA QUESTA VOLTA E' RESO ESPERTO DALLE PRECEDENTI AVVENTURE-LA FORTUNA GLI HA INSEGNATO A TRARRE BUON PARTITO DALLE DISAVVENTURE- SOSPETTANDO L'INGANNO CERCA DI GIOCARE D'ASTUZIA. 21) Spoglia dei preziosi ornamenti il vescovo, ma dice che l'anello non esiste. In realtà se ne appropria e lo nasconde. I due ladri chiudono il sarcofago e lasciano Andreuccio prigioniero. Sua completa disperazione.
22) Andreuccio vinto dal
dolore sta per perdersi d'animo. L'alternativa è quella di morire nell'arca
con il corpo dell'arcivescovo accanto o di essere impiccato come ladro
sacrilego. 23) Un gruppo di ladri si avvicina al sepolcro, con l'intenzione di spogliare i resti del vescovo. E' un prete a levare la pietra tombale ed a calarsi nella tomba. Andreuccio lo prende per le gambe ed il religioso terrorizzato fugge con i suoi compagni.
24) Andreuccio fugge con
l'anello. Torna all'albergo dove i suoi compagni l'avevano invano cercato
tutta la notte. Torna quindi a Perugia con l'anello prezioso, che dice
acquistato con i suoi danari invece dei cavalli. SIGNIFICATO DELLA NOVELLA 1) Il tema fondamentale è quello della FORTUNA che, con la sua imprevedibilità, offre una vera e propria educazione alla vita ad Andreuccio. 2) C'è il MERAVIGLIOSO, LO STRAORDINARIO DELL'AVVENTURA, ambientati in una città portuale come Napoli, molto adatta ad ospitare vicende di questo tipo, animate da spregiudicati personaggi. Boccaccio conosceva bene la città di Napoli, essendo stato a corte di Roberto d'Angiò e la rappresenta nella sua caotica ed imprevedibile vita quotidiana , nella sua notte densa di minacce e pericoli.
3)
Il CASO è l'altro tema fondamentale. I fatti accorsi ad Andreuccio
sono assolutamente per lui imprevedibili, ma PLAUSIBILI E PREVEDIBILI
PER IL LETTORE. Quindi la narrazione è verisimile.
LE
AVVENTURE DI ANDREUCCIO DIVENTANO VERE PROVE DI INIZIAZIONE DEL MERCANTE.
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