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Il Parco naturale Lame del Sesia

Il Parco Lame del Sesia è attraversato in tutta la sua lunghezza dal fiume Sesia.  Al suo interno si può osservare la forma che il paesaggio assumeva  all’interno dell’area golenale prima dei diversi interventi umani a cui sono state soggette le aree circostanti.
 


Nella parte alta del suo bacino il corso d’acqua erode notevolmente le rocce, ha un regime variabile e una pendenza rilevante. Scendendo verso valle, la diminuita pendenza  e la diminuzione della velocità dell’acqua consentono il deposito di ciottoli, ghiaia, sabbia e materiali più fini. E’ su questi substrati che si imposta la vegetazione del parco.

L’asta fluviale assume diverse configurazioni da un canale rettilineo  fino a  meandri anastomizzati.
Il Sesia è un fiume soggetto a piene improvvise  e violente alternate a periodi di magra: questo comportamento ha contribuito a creare gli ambienti che caratterizzano l’area protetta. 

 

  • In occasione degli eventi di piena  di particolare entità le anse del fiume possono essere saltate e l’acqua con la sua energia si scava un nuovo alveo. L’ansa abbandonata si trasformerà lentamente in uno stagno chiamato Lama o Lanca.
     

  • I depositi alluvionali situati in aree distanti dal fiume ed in posizione rilevata, per l’elevata permeabilità (sono infatti costituiti  da ciottoli e ghiaie frammisti a sabbia) vengono colonizzati da una vegetazione adatta a bruschi sbalzi di temperatura e alla carenza d’acqua. Si costituiscono, in questo modo, i gerbidi.
     

  • Gerbidi e lame subiscono lenti processi che li portano a venire invasi da alberi ed arbusti trasformandosi in boschi.

L’insieme di questi ambienti, gerbidi, lame e boschi, costituisce la  porzione di territorio denominata golena  cioè l’area compresa tra l’alveo di un corso d’acqua e gli argini maestri, necessaria al rallentamento e al contenimento delle piene.  

A circa 2 Km dal confine del parco si trovano i resti di quegli antichi terrazzi fluvio - glaciali denominati baragge ( territorio di Villarboit ).

 

 

La vegetazione  del   fiume,  delle lame, dei   gerbidi, dei  prati e dei  boschi

Le rive del fiume

Il regime del fiume Sesia non consente lo sviluppo di una fascia vegetazionale delle rive come in altri fiumi della pianura Padana. Delle diverse specie di salici  presenti poche riescono a costituire ampie boscaglie. Solo il salice bianco riesce a raggiungere dimensioni di albero. Sul greto del fiume, prevalentemente sabbioso,  la vegetazione  è rigogliosa soprattutto in estate quando le piene non si verificano più. Le piante presenti sono quasi tutte erbacee.
 


Greto

Le lame e i fossi

Le specie tipiche delle lame richiedono abbondanza di acqua. Alcune di esse sono specie tipiche di questi ambienti  (Cannuccia di palude, Lisca maggiore, i giunchi e  la lenticchia d’acqua ).
Sono scarse invece,  alcune  specie presenti abbondantemente altrove, come la Ninfea gialla.
Nei fossi è stata rinvenuta l’unica pianta endemica della pianura padana,  che richiama studiosi italiani ed esteri. Essa è la Calamaria di Malinverni.
 


Lanca

Gerbidi e prati

I settori non umidi, prettamente erbosi del parco si  dividono  in due categorie:

  • tratti nei quali da tempi relativamente recenti non si verifica più apporto idrico ed il substrato è ancora in buona parte ciottoloso, i gerbidi
     

  • tratti dello stesso tipo ma nei quali l’apporto idrico non si verifica da tempi più lunghi con  substrato è ormai compatto, i prati

I gerbidi sono caratterizzati da essenze “pioniere” poco esigenti dal punto di vista idrico. Tipici di questi ambienti sono le piante grasse del genere “Sedum” accompagnate dai capolini azzurri della vedovella annuale. I prati sono più ricchi di specie dalle graminacee poco appariscenti alle specie vegetali con fiori dei più svariati colori.
 


Gerbido

I boschi

L’area boschiva interna la parco è, insieme  a quella del Bosco  delle Sorti della Partecipanza di Trino, la più consistente e varia  del basso vercellese.
Ad una certa distanza dal greto del fiume, instabile per il regime del Sesia, si può costituire una copertura stabile, che nell’anello boschivo più interno è dominata dalla tipica essenza del bosco planiziale padano, la farnia. Nei boschi si rinviene anche una pianta originaria dell’America Settentrionale, la Robinia,  che in misura più o meno intensa ha alterato la situazione originaria del bosco. Il piano di assestamento forestale del parco ha previsto ed attuato interventi per rendere gradualmente meno rilevante la presenza di questa specie.
Alle diverse specie arboree si accompagnano numerosi arbusti.
 


Fonte bibliografica: Guida al Parco Lame del Sesia e Riserve
 

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