L’inventario patrimoniale del 1939:
un documento, qualche curiosità
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“…18 asciugamani con frange, sedie Thonet, sputacchiere di ferro smaltato…”
Nella
voce “denominazione dei mobili” di ogni piano sono enumerati, con relativa
valutazione dello stato di conservazione e del valore patrimoniale, tutti
gli oggetti d’arredo dell’Istituto, senza distinzione.
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Nella
sala dei professori oltre ai soliti mobili e ritratti ufficiali, c’erano la
bandiera “nazionale in seta con astuccio legno”, un campanello di bronzo
(dove una mano ignota a matita aggiunse “artistico”), una sputacchiera in
ferro smaltato, un crocifisso, coppe, gagliardetti, un lavabo con specchio,
e i quadri dei licenziandi. Nel locale della segreteria sedie, scaffali, una
macchina per scrivere Olivetti Mod.20, e “una cassetta medicazione”, timbri,
vaschette vetro e calamaio, candeliere ottone, “lampada con riflettore
porcellana”, quadri vari. Nelle aule non mancano i ritratti del re e del
duce, il crocifisso, e gli arredi consueti, compresi scaffali per libri;
nell’aula di matematica e di fisica “il tavolo grande piastrelle ceramica
con gli attacchi per il gas illuminante”, i ritratti di Galilei, Torricelli,
Pacinotti. Nell’aula di radiotelegrafia vi erano macchine telegrafiche
Morse, una stufa di terracotta, un altoparlante. Nello scalone lampade a
braccio, un orologio elettrico in affitto dall’Azienda elettrica
municipalizzata, un estintore per incendio e le immancabili sputacchiere.
Nel corridoio superiore il busto di Cavour, quadri, targhe in ferro con
iscrizioni: ragioneria, Sala Professori, Signorine, Custode e Proibito
sputare. Nell’Aula magna cattedra, sedie, in legno, sedie Thonet, busto del
re e di re Umberto, ritratto del duce, quadri di Mazzini, Garibaldi, Aldo
Milano, Leonida Robbiano, quadro del Bollettino della vittoria, mensole
grandi per ventilatori.
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