Indice L'Istituto Cavour Avanti Indietro

L’inventario patrimoniale del 1939:
un documento, qualche curiosità


Il primo vero e proprio inventario  patrimoniale generale elaborato con un criterio organico: si tratta di una serie di fascicoletti dattiloscritti rilegati in unico volume collettaneo, in un tempo successivo rispetto alla loro singola stesura. Nel frontespizio, senza data, si notano stemma e scritta Provincia di Vercelli; segue la scritta Comune di Vercelli  e il timbro Istituto Tecnico Pareggiato "Camillo Cavour" Commerciale e per Geometri. Vi compaiono i registri patrimoniali d'Istituto secondo un indice che cataloga l'arredamento dell'Istituto, il materiale scientifico dei singoli Gabinetti o Aule speciali, le loro rispettive biblioteche. Datato 15 ottobre 1939, infine, compare nelle ultime pagine del volume il riepilogo generale del valore patrimoniale dei materiali, £.327.943 che sommato a quello di tutte le  biblioteche, £.78.745, ammonta ad un totale di £ 410.650. L’inventario permette di farsi un’idea molto precisa dell’istituto: costituisce quindi un documento archivistico fondamentale per la storia dell’Istituto.
 

“…18 asciugamani con frange, sedie Thonet, sputacchiere di ferro smaltato…”

Nella voce “denominazione dei mobili” di ogni piano sono enumerati, con relativa valutazione dello stato di conservazione e del valore patrimoniale, tutti gli oggetti d’arredo dell’Istituto, senza distinzione.
Ne riportiamo alcuni, cominciando dal corridoio del piano terreno:  il portaombrelli in ferro a 14 posti; le lapidi in marmo dedicata ad Aldo Milano, i due busti in marmo dei Cesati e in bronzo di Verzone, dello scultore Guglielmo Tricerri; esistevano due latrine, una sul lato destro e una su quello sinistro; nell’alloggio del bidello, oltre ai soliti arredi essenziali, un orologio con cornice, i quadri orari, il quadro portachiavi, una sputacchiera di ferro smaltato, 18 asciugamani avevano con frange, e 12 con fettuccia; i secchi erano in zinco e il porta immondizie in latta. Nella anticamera della presidenza attaccapanni, quadri vari, sedie Thonet; nella presidenza scrivania e tavolo erano ricoperti “con un panno bleu”, il tappeto era “orientale”, c’erano ritratti e quadri vari del re della regina, del duce; un quadro a olio grande del Porto di Genova di G. Sacheri: nelle note si viene a sapere che era di proprietà del Belle Arti; un apparecchio centralizzato radio con altoparlanti in venti classi, una libreria a vetri, un divano, sedie imbottite e un seggiolone.


Gli arredi della Presidenza in una foto degli anni '40 - Foto tratta dal Volume del Centennario ( 1958 )
Vercelli, Biblioteca dell'Istituto Cavour
 

Nella sala dei professori oltre ai soliti mobili e ritratti ufficiali, c’erano la bandiera “nazionale in seta con astuccio legno”, un campanello di bronzo (dove una mano ignota a matita aggiunse “artistico”), una sputacchiera in ferro smaltato, un crocifisso, coppe, gagliardetti, un lavabo con specchio, e i quadri dei licenziandi. Nel locale della segreteria sedie, scaffali, una macchina per scrivere Olivetti Mod.20, e “una cassetta medicazione”, timbri, vaschette vetro e calamaio, candeliere ottone, “lampada con riflettore porcellana”, quadri vari. Nelle aule non mancano i ritratti del re e del duce, il crocifisso, e gli arredi consueti, compresi scaffali per libri; nell’aula di matematica e di fisica “il tavolo grande piastrelle ceramica con gli attacchi per il gas illuminante”, i ritratti di Galilei, Torricelli,  Pacinotti. Nell’aula di radiotelegrafia  vi erano macchine telegrafiche Morse, una stufa di terracotta, un altoparlante. Nello scalone lampade a braccio, un orologio elettrico in affitto dall’Azienda elettrica municipalizzata, un estintore per incendio e le immancabili sputacchiere. Nel corridoio superiore il busto di Cavour, quadri, targhe in ferro con iscrizioni: ragioneria, Sala Professori, Signorine, Custode e Proibito sputare. Nell’Aula magna cattedra, sedie, in legno, sedie Thonet, busto del re e di re Umberto, ritratto del duce, quadri di Mazzini, Garibaldi, Aldo Milano, Leonida Robbiano, quadro del Bollettino della vittoria, mensole grandi per ventilatori.

Infine vi era una Sala delle signorine che comprendeva tavolo a  tre cassetti, attaccapanni in ferro e in legno da 24 posti, lavabo con specchio, lampadine sospese, portaombrelli. Il locale caldaie aveva pala in ferro con manico,ferri assortiti lunghi e corti, spazza canali, martello, chiavi inglesi, ceste per legna e carbone.  Quanto alla massiccia presenza di sputacchiere e alla targa “vietato sputare”, va ricordato che in quegli anni era in vigore la campagna per debellare la tubercolosi.

 

Home page, L'Istituto Cavour