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Le macchine agricole e la concimazione
Uno delle principali interessi di Cavour al miglioramento
delle rese agricole fu rivolto all’uso dei concimi chimici, adoperati tanto
estesamente da convincere al loro impiego anche altri coltivatori
piemontesi.
Il
guano del Perù,
rimaneva però il concime maggiormente impiegato nelle risaie vercellesi, il
Conte fu il primo ad importarlo dall’Inghilterra e successivamente da Lima,
destando grande curiosità fra gli agricoltori, che, meravigliati,
andavano a vedere quei monti di terra puzzolente, dove, frammisti a sabbia,
si trovavano penne intatte di colori smaglianti di uccelli dei climi
tropicali. Scrive al Corio
di usarlo mescolato a concime di stalla, L’aumento di
produzione, grazie al miglioramento del sistema colturale, implicò la
risoluzione del
problema della trebbiatura, che coinvolgeva gli agricoltori nell’utilizzo di
pratiche rudimentali. L’idea fu quella di modificare i trebbiatoi scozzesi da
grano con l’aiuto dell’ingegner Colli di Novara. Cavour mise a disposizione
a Leri una delle piste da riso e finanziò le spese necessarie per le prove,
il tentativo riuscì e si ottenne una macchina movibile con tre cavalli
attaccati ad un bindolo o colla forza idraulica, e ne presentò all'esposizione del '44 un piccolo
modello che ebbe la medaglia d'oro e fu
tra le cose più ammirate dagli agricoltori.. |
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Il Colli Costruì subito il trebbiatoio per Leri,
aggiungendo, per suggerimento di Cavour, un cacciapaglia. Cavour
soddisfattissimo di questa macchina, che batteva duecento sacchi, ne fece
costruire un'altra per il Torrione, studiando le necessarie modifiche per
servirsi della caduta d'acqua, perfezionandola con l'aggiunta di un
ventilatore per la pulitura del riso. Il Colli, sollecitato da Cavour, gli
fu largo di consigli e critiche; costruì anche dei trinciapaglia, ed
a lavoro ultimato ambì avere le giuste osservazioni del Conte. |
Fonte bibliografica: Cavour agricoltore: lettere inedite di Camillo Cavour a Giacinto Corio, Firenze 1913, Prefazione di E.Visconti |