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Leggendo........e riflettendo
Questa rubrica include parti di testi, articoli, segnalazioni, passi significativi tratti da saggi o da materiale didattico che, di volta in volta, possono diventare stimolo alla riflessione dei singoli docenti e dei gruppi. Per dare ordine alla bacheca telematica che si andrà progressivamente elaborando è utile organizzare tematicamente il materiale che si sente il bisogno di mettere in rete. Anche il materiale cartaceo potrà trovare collocazione in questo spazio dopo essere stato opportunamente decodificato e trasferito in formato htm. Per queste ed altre comunicazioni relative a questa area sarà bene impiegare il forum o la casella di posta elettronica pabelli@tin.it.
L'articolo del Prof.
Alessio
Folcarelli |
Educare
all'assertività Parte
prima: caratteristiche e utilità dello stile autoaffermativo Alessio
Folcarelli Dipartimento
di Psicologia - Università La Sapienza di Roma Se
a quest'ultimo sistema va riconosciuto il merito di rivalutare la
complessità dell'oggetto di studio, non si può fare a meno di pensare ai
rischi di una sua esasperazione: ci sembra di rivedere ancora oggi, in
molte situazioni, quei dotti pitagorici seduti intorno a un tavolo che
disquisiscono sul numero dei denti di un cavallo senza nemmeno sognarsi di
andarli a contare. L'altro
punto di vista, invece, presenta il vantaggio di permettere un'immediata
applicazione operativa dei risultati della ricerca scientifica, ma non è
esente neanch'esso da gravi rischi, primo fra tutti quello di banalizzare
i fenomeni e svuotarli di ogni significato. Con
questa premessa abbiamo voluto esplicitare le difficoltà che si incontrano
nell'applicare una metodologia innovativa nel contesto della scuola
italiana, istituzione che, inevitabilmente, risente delle tendenze
culturali e scientifiche dominanti nella società del nostro paese.
In questi cinque articoli, oltre a illustrare alcune procedure per
promuovere l'assertività nell'allievo, cercheremo di mettere in risalto
quanto sia importante compiere questi sforzi di innovazione, che vanno
finalizzati a mantenere il sistema formativo italiano al passo con la
continua evoluzione del contesto sociale. A
volte il concetto di assertività, o autoaffermatività, è stato distorto
o frainteso: c'è chi l'ha considerato, infatti, alla stregua di un metodo
per influenzare gli altri o, peggio, assoggettarli al proprio volere.
Questa, naturalmente, è un'interpretazione che travisa nel modo più
assoluto lo spirito metateorico di questo costrutto. Al contrario, gli
autori che si sono occupati della formazione all'assertività hanno sempre
inteso promuovere la parità fra gli individui, a prescindere da qualsiasi
loro caratteristica. Ne è
riprova il fatto che qualsiasi training per l'assertività mira per prima
cosa a sfatare l'idea secondo cui alcune persone sarebbero più importanti
di altre, ad esempio: a) gli adulti sono più importanti dei bambini; b) i datori di lavoro sono più importanti dei dipendenti; c) gli
uomini sono più importanti delle donne; d)
i bianchi sono più importanti delle persone di colore; e) i medici sono più importanti degli idraulici;f) gli insegnanti
sono più importanti degli studenti; g) i politici sono più importanti
degli elettori; h) le questioni generali sono più importanti di quelle
private; i) i vincitori sono più importanti degli sconfitti; 1) i
connazionali sono più importanti degli stranieri. Questo
è solo un elenco parziale dei condizionamenti culturali che talvolta
nella nostra società vengono inflitti e perpetuati più o meno
automaticamente, facendo sì che le persone che si trovano a ricoprire
certi ruoli possano essere trattate come se valessero meno di altre. La
tab. 1 riporta alcune caratteristiche dell'individuo assertivo.
Perché
l'assertività a scuola? Il
xxi secolo ci pone, per di più, la sfida della convivenza tra razze e
stili di vita diversi. Potremo
vivere tutti assieme? Quale
rispetto e valore diamo l'uno all'altro?
Ci sentiamo minacciati da ogni nuovo arrivo, da ogni
"straniero", da ogni persona "diversa"?
Quanto più saremo in
grado di comprenderci l'un l'altro e saremo stimolati nella ricerca di
canali comunicativi condivisi, tanto più determinati obiettivi di
convivenza diverranno verosimili. I
cardini di questa missione sono individuabili nel concetti di discriminazione, empatia ed espressività. La discriminazione è la capacità di discernere gli
stati mentali, sia propri, sia altrui; l'empatia è la capacità di capire
i messaggi emotivi e razionali che l'altro ci invia; l'espressività,
infine, è la capacità di rendere comprensibili agli altri le emozioni e
i significati dei quali siamo portatori.
Quest'ultima è forse l'abilità più importante, cruciale per il
successo di questo approccio: la persona espressiva, infatti, non solo
rende gli altri consapevoli e partecipi dei propri pensieri e delle
proprie sensazioni ed emozioni, ma sa rispecchiare le emozioni e i
pensieri che gli sono stati inviati dall'altro, riuscendo così a dirgli
nel modo più efficace: «lo ti comprendo». Così
arriviamo alla domanda cruciale: come può agire il docente per attivare
questo nuovo processo?
Innanzitutto può attingere alle sue risorse personali, divenendo
consapevole della sua funzione di modello per gli allievi: comprendere il
nostro stile comunicativo ci aiuta a cogliere l'effetto che esso ha sugli
altri e, se necessario, ad agire per adeguarlo agli obiettivi.
In secondo luogo è necessario stabilire, appunto, gli obiettivi e
le modalità da adottare per raggiungerli. Per compiere questi passi è necessario conoscere sia il proprio stile di comunicazione, sia quello dei nostri interlocutori. A tale scopo occorre servirsi di strumenti appropriati che rendano conto della complessità e dell'entità dei fenomeni studiati. (.......................) Bibliograria MEAZZINI
P. (2000), L'insegnante di qualità,
Giunti, Firenze. |
Bacheca telematica - Consigli per le tematizzazioni - RMD 2001
Questo può considerarsi un primo suggerimento di organizzazione del materiale da inserire in rete, che potrà perfezionarsi soprattutto attraverso i vostri consigli. Ogni campo potrà essere collegato a testi specifici relativi all'area di interesse.
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