Relazione di tirocinio osservativo
Proposta di schema - guida ed osservazioni.

La dimensione consigliata per il protocollo di osservazione è di 8 / 10 cartelle, comprese eventuali rappresentazioni grafiche, tabelle di dati o altro materiale informativo allegato.

1) Il contesto scolastico

-  La scuola: corso di studi, dimensioni, utenza, aspetti organizzativi, inserimento nel territorio, situazione in entrata e prospettive in uscita
-  Il settore disciplinare: sperimentazioni, accordi tra docenti, documenti del dipartimento, programmazione comune
- La classe/ le classi: anno/i di corso, numero di allievi, M/F, giudizio complessivo del tutor ( confrontato eventualmente con quello dello specializzando al termine dell'osservazione )
 


Le rilevazioni dovranno tenere conto della specificità dell'indirizzo del corso in cui è inserita la classe o le classi prescelte per l'osservazione, facendo riferimento alla funzione particolare assolta, in tale ambito, dall'insegnamento disciplinare. L'analisi attenta del Piano dell'Offerta Formativa e del Piano di lavoro dell'insegnante dovrà evidenziare tali specificità a livello di percorsi formativi.
Per quanto concerne la valutazione dei livelli culturali della classe ( soprattutto in rapporto alle competenze ed ai prerequisiti disciplinari, sarà bene far riferimento al quadro valutativo generale della classe dell'anno precedente ( monitorato sulla base delle fasce di livello ). E' altresì consigliabile far riferimento all'esito dei test di ingresso, qualora siano stati effettuati.
 

2) Il tutor

- Il piano di lavoro
- L'indicazione dei contenuti, delle abilità e delle competenze ritenuti fondamentali e irrinunciabili
- Le adozioni dei libri di testo
- Il metodo didattico
 

Questa sezione offre le informazioni più qualificanti per inquadrare opportunamente l'osservazione dell'azione didattica del tutor. Nella fase pre-attiva è bene infatti definire con precisione il quadro ed il contesto programmatico entro il quale si gestiranno le azioni didattiche osservate.
Il Piano di lavoro  prevede solitamente la definizione dei seguenti aspetti dell'attività didattica:
- le informazioni desunte dai risultati dello scrutinio finale dell’anno precedente ( con le indicazioni delle percentuali per ogni indicatore di livello )
- la tipologia di test o prove utilizzati per la rilevazione dei livelli di partenza
- gli interventi necessari per colmare le lacune rilevate in relazione a conoscenze ed abilità ( con modalità e durata )
- gli eventuali interventi di approfondimento per chi non ha evidenziato lacune
- i traguardi formativi irrinunciabili: gli standard minimi di apprendimento in termini di sapere ( conoscenze ) e di saper fare ( competenze ), concordati nelle riunioni di coordinamento disciplinare e da raggiungere alla fine dell'anno scolastico.
- gli obiettivi trasversali cognitivi e operativi. Il ruolo della disciplina nel loro raggiungimento.
- il numero e la tipologia di verifiche e valutazioni previste per ogni periodo.

La programmazione annuale potrà essere declinata per moduli, unità didattiche o sequenze di argomenti, che troveranno la loro collocazione all'interno di un più ampio percorso pluriennale e curricolare. La tavola di programmazione solitamente comprende queste voci:
- titolo del modulo o dell'unità didattica
- obiettivi disciplinari specifici
- tipologie di attività didattica previste
- strumenti e sussidi didattici impiegati
- tipologia di verifiche, forme di recupero e valutazioni sommative
- tempistica

L'adozione dei libri di testo può essere concordata a livello di dipartimento, soprattutto se esiste la volontà di realizzare una programmazione allineata tra alcune sezioni. In ogni caso l'analisi della struttura e dell'impostazione dei libri di testo adottati contribuisce ad approfondire il senso delle scelte metodologiche del docente. In relazione all'impiego che del manuale si chiarisce l'articolarsi coerente dell'azione didattica del docente in parallelo con l'attività di studio dello studente.

3) Il tirocinante

- La raccolta dei dati nel corso dell'osservazione: metodo, tecniche, difficoltà
- L'eventuale interazione con altri soggetti oltre al tutor ( studenti, altri )
 


La riflessione sui metodi e sulle tecniche più opportune di raccolta dei dati si intreccia con quella relativa alle finalità stesse dell'osservazione. "Al tirocinante sarà utile focalizzare l'osservazione sul tipo di ricaduta che l'attività svolta dall'insegnante risulta avere sulla classe. Si tratterà di osservare i comportamenti verbali < orali e scritti > ma anche non verbali degli studenti in relazione ad una certa didattica. Questa, a sua volta, sarà osservata e descritta < nelle azioni verbali e non verbali > non in se stessa ( cioè in senso assoluto come applicazione di teorie pedagogico-didattiche ) ma relativamente alla risposta e ai bisogni degli studenti".

L'osservatore esterno può incontrare alcune difficoltà nel decodificare correttamente l'articolarsi dell' interazione e della comunicazione all'interno della classe, soprattutto quando tale interazione fa sentire i suoi effetti ad un livello interno non  facilmente rivelabile dagli atteggiamenti palesi degli studenti. Il quadro delle relazioni di campo in una lezione è molto dinamico ( Lewin ). Sulla spinta di forze, stimoli, obiettivi e nuove configurazioni concettuali si opera un'incessante strutturazione e ristrutturazione dei campi semantici propri dei diversi attori coinvolti nel contesto: studenti e docenti sono impegnati in uno sforzo di adeguamento reciproco. Ciascuno di essi tende del resto ad avere una percezione del contesto che può essere soggetta a trasformazione. Lo stesso apprendimento è un processo di scoperta del proprio modo di rapportarsi alle forze esterne e si realizza quando l'individuo si rende conto dell'inadeguatezza dello stato attuale di organizzazione delle sue conoscenze e tende ad un campo percettivo più ricco.

"L'osservazione sia del discente che del docente deve avvenire dall'esterno in rapporto ai comportamenti adottati nella relazione didattica e interpersonale e deve focalizzare aspetti di tali ambiti. Ciò potrebbe costituire il fondamento di un patto relazionale da stipularsi tra supervisore - tirocinante e tutor."

"Infine, per quanto riguarda il ruolo dello studente, l'osservazione sarà diretta soprattutto a cogliere atteggiamenti di disattenzione, distrazione ed errori dell'apprendimento....", ma anche ascolto non attivo, evitamento dei momenti di verifica informale, estraneità al dialogo e più generalmente scarsa disponibilità a rispondere alle sollecitazioni operative, apatia, rigidità e debole risposta all'azione di modellamento del docente.
L'osservazione dell'errore e la sua analisi sono un aspetto particolare della rilevazione. Infatti "...l'osservazione dell'errore richiede di essere effettuata, di essere incentrata su un prodotto dello studente, la cui natura sarà previamente concordata dal tirocinante col tutor". "... solo in questo modo il tirocinante ed il tutor possono esercitare in concreto l'osservazione ed il recupero dell'errore":
 

4) Le azioni didattiche osservate

- Collocazione delle azioni didattiche: momento dell'anno scolastico, fase del piano di lavoro, scansione del programma e delle verifiche
Classificazione delle diverse azioni didattiche osservate ( lezione , esercitazione, attività di recupero, verifica...)
 


L'attività curricolare ha sue precise scansioni, che, con la dovuta sistematicità, si ripropongono a livello dei singoli segmenti didattici. Essi hanno una loro interna articolazione che comprende la fase di presentazione dei contenuti, di analisi dei testi e di esercitazione, la verifica intermedia, l'attività di puntualizzazione dei contenuti stessi, il recupero e la valutazione finale.
In fase osservativa è importante innanzitutto precisare la collocazione dell'evento didattico all'interno dell'unità o del modulo in cui esso è inserito. Inoltre si deve individuare la sua posizione e funzione all'interno del percorso annuale di insegnamento della disciplina, con l'indicazione del livello di propedeuticità delle conoscenze-competenze previste per il suo superamento.
Per quanto concerne la scelta delle diverse azioni osservate la fase di osservazione deve consentire di dare continuità all'analisi di alcune tipologie di eventi, al fine di cogliere gli effetti dell'intervento didattico sugli studenti e per verificare con una certa attendibilità i risultati ottenuti.
Inoltre le diverse azioni  osservate dovranno essere descritte con precisione in relazione a questi aspetti:
- Articolazione dell'attività ( es: lezione: introduzione, recupero di argomenti o concetti pregressi, preparazione dello sfondo integratore, esposizione dei contenuti, rinforzo con domande ed impiego di facilitatori < scoperta guidata >, eventuale utilizzo di mappe concettuali, mutamento di modalità di interazione con gli studenti, analisi, sintesi concettuale e chiusura della lezione, assegnazione di  esercitazioni .... )
- Prevalente testualità e stile discorsivo impiegati: intervento del docente con prevalente testualità di tipo narrativo, descrittivo, argomentativo o regolativo; annotazioni, registrazioni di dati, enunciati scritti e transcodificati alla lavagna, eventuale impiego di rappresentazioni grafiche < su fogli di appoggio o su altri supporti come la lavagna o lo schermo >
- Formati e strategie didattiche: lezione-presentazione, modellamento ed imitazione, lezione interattiva, problem solving o scoperta guidata, simulazione, configurazione di un problema e progettazione di ricerca......( Calvani )
 

5) Gli aspetti relazionali

- Il rapporto tra il tutor e gli studenti nei diversi momenti dell'attività didattica
- Gli strumenti espressivi utilizzati dal tutor durante la spiegazione
- Il rapporto di cooperazione fra gli studenti
- Il dialogo didattico: esplicito ed implicito nel discorso del tutor: richiesta di feedback, domande degli studenti - risposte
 


Gli aspetti relazionali all'interno della classe non sono assimilabili a quelli che avvengono in contesto esterno. Essi sono condizionati dalla particolare asimmetria comunicativa e di ruoli  tra docente e discente. La stessa modalità conversazionale, che parrebbe implicata nella lezione dialogata o interattiva, assume una configurazione particolare, in quanto l'interazione in classe avviene quasi sempre con la classica tripletta: domanda-apertura problematizzante del docente / risposta dello studente / rinforzo - sospensione dell'assenso da parte del docente ( Fele, Paoletti ).
E' dunque sotto il profilo della guida e dell'affiancamento, dell'organizzazione e del coordinamento della relazionalità spontanea degli studenti da parte del docente, che va operata l'osservazione. E ciò al fine di individuare  logiche e modalità organizzative dei gruppi, concreta operatività degli scambi informativi, caratteristiche dei processi cooperativi e ruoli dei diversi attori.
 

6) La didattica disciplinare

- Le strategie
- Il metodo
- Gli strumenti didattici

- Approfondimenti specifici. Ad esempio:
ITALIANO; il legame tra i livelli dell'interpretazione ( storia letteraria / generi / temi / testi )
LATINO: lettura, comprensione, manipolazione e interpretazione del testo letterario
STORIA: l'impostazione del rapporto fra argomenti storici e problemi contemporanei
GEOGRAFIA: la presentazione del confronto fra le diverse civiltà del mondo
 


I rilievi relativi alle singole didattiche disciplinari assumono una specifica importanza, poiché individuano il nesso fondamentale tra ambiti di saperi, epistemologie < logiche della conoscenza disciplinare > e metodologie didattiche ad essi implementate.
Ogni  disciplina richiede un esame preventivo, molto dettagliato, dei suoi nuclei fondanti, delle sue articolazioni ed applicazioni, dei segmenti didattici, che per blocchi o moduli, completano l'area del sapere disciplinare <  tenendo conto dei sistemi di relazioni interne ed esterne ( transdisciplinari ) nonché delle dovute propedeuticità >.
Su questa base vengono costruiti i percorsi di insegnamento annuali che declinano i contenuti, le conoscenze  e le competenze curricolari in precisi ambiti temporali.
L'osservazione sulle didattiche disciplinari deve avvalersi:
-  dell'analisi attenta della programmazione annuale del docente
- dell'esame del libro di testo in adozione nella classe ( considerato nella sua struttura di fondo, in ogni suo apparato didattico e sezione testuale o documentaria )
- del contributo che sussidi e strumenti didattici specifici possono offrire nel presentare alcuni contenuti particolari della disciplina.
- della riflessione su strategie impiegate e metodologie sottese all'azione didattica del docente. In molti casi le proposte metodologico-didattiche chiamano in causa una nuova idea di relazionalità tra docente e studente con forme di insegnamento-apprendimento cooperativo e collaborativo.
 

7) La valutazione

- Gli aspetti ( espliciti ed impliciti ) considerati nella valutazione
- Gli interventi di verifica in itinere dell'efficacia complessiva dell'azione didattica
- Le tipologie delle verifiche
- I criteri per la valutazione individuale: il livello della sufficienza; i requisiti per le valutazioni più elevate.
- L'esplicitazione di criteri e giudizi
- L'uso della valutazione per incentivare e migliorare l'apprendimento
 


Per sviluppare ordinatamente e criticamente i dati osservativi di questa sezione è bene consultare - oltre a qualche testo tratto dalla ricchissima bibliografia - le due pagine della "Guida per osservare la valutazione". In questa scheda si offre un quadro preliminare dei concetti discriminanti nell'ambito della valutazione: si fa cenno ad esempio al concetto di verifica formativa ( in itinere ), necessaria al docente per monitorare l'impatto della prima fase di insegnamento sulla classe, si parla di misurazione degli apprendimenti e di valutazione sommativa, di autovalutazione ( portfolio ) e di valutazione dei processi oltre che dei prodotti.
Mettere ordine nella complessità tematica di questa problematica non è possibile in poche note di sintesi. Basti qui una riflessione sugli aspetti più qualificanti dell'osservazione in questo ambito, pensando che il momento valutativo non va considerato avulso dal processo didattico nel suo complesso. Infatti se valutare significa generalmente confrontare una situazione osservata con una situazione attesa < programmazione per obiettivi > il percorso che va dall'insegnamento all'apprendimento non è mai lineare e la valutazione delle informazioni di processo < valutazione qualitativa > appare non meno significativa e doverosamente integrabile con i riscontri quantitativi.
In tale ottica è importante verificare come il docente prepara la prova e con quale tipo di approccio lo studente si accosta ad essa attraverso le esercitazioni preliminari. In queste fasi può avvenire o meno il rinforzo metacognitivo ed il controllo regolativo della sua proceduralità ( ad esempio negli esercizi di traduzione ). E' altresì importante verificare se  viene preventivamente monitorato il metodo di studio dello studente e se si dà spazio ad attività di tipo ricostruttivo dei contenuti trattati ( schemi, mappe, riassunti, schede esemplificative, cronologie, brevi commenti a testi o a documenti, analisi di materiali iconografici...).
Altra variabile importante da tenere sotto controllo nell'osservazione del momento valutativo è la tipologia di prova somministrata: strutturata, semistrutturata, aperta, nella forma orale o scritta.  Infatti ogni tipo di prova sottende la verifica di precise abilità e competenze ( conoscitive ed operative ), che nei corsi modulari si declinano talora con l'ausilio di  descrittori di tipo tassonomico ( conoscenza, comprensione, analisi, sintesi, applicazione, valutazione...). Prove scritte di particolare complessità come la costruzione di testi argomentativi ( tema, saggio, articolo giornalistico nel curricolo di educazione linguistica ) possono dar vita a giudizi valutativi più o meno articolati in relazione alla specificità delle consegne.
Più in generale occorre riflettere se il momento valutativo è accompagnato dall' analisi dell'errore e da eventuali interventi di affiancamento nei confronti dello studente ( ad esempio nella fase di recupero ) al fine di rendere possibili corrette strategie di configurazione dei compiti.
 

8) Riflessioni sul tirocinio osservativo

- Individuazione degli aspetti e dei risultati dell'osservazione ritenuti più significativi
- Confronto tra le azioni didattiche osservate e quelle approfondite nei corsi SIS
- Eventuali proposte di lavoro per il secondo modulo osservativo

ALLEGATI

Possono essere allegati, a campione, i documenti oggetto di osservazione:
- materiali didattici raccolti o prodotti nel corso del tirocinio ( piano di lavoro del tutor, progetti, schemi di unità didattiche, prove di verifica, griglie di valutazione ) che si ritengono significativi
- modelli ( per es. questionari ) e risultati di eventuali indagini condotte dallo specializzando presso studenti e tutor

 

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