L'interazione in classe
G. Fele, I. Paoletti
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3 Il potere in classe - Mantenere l'ordine in classe - Il brano: «Perché Omar dice delle parole strane?» - L'analisi -Il potere in classe come processo negoziato - Il ruolo degli alunni nella produzione dell'ordine in classe - Tensioni e conflitti nelle relazioni in classe - Il potere come relazioni di forze - Un processo continuo di conquista
4 La
costruzione della conoscenza scolastica -
Come si definiscono le conoscenze scolastiche -
Il brano: «Cosa vuol fare Sandra?» - L'analisi - Le conoscenze
degli alunni - Le materie scolastiche - Le procedure conversazionali che
definiscono cosa conta come «conoscenza scolastica» |
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Abbiamo individuato tre
grandi aree tematiche su cui si centra il nostro discorso:
la questione dell’ordine sociale in classe;
le dinamiche del potere e del controllo;
la costruzione del sapere scolastico.
A ciascuna area tematica corrisponde un capitolo che è articolato in tre
parti. Nel primo capitolo, L’origine del campo di ricerca, sull’interazione in classe, si definisce l’ambito che vogliamo analizzare, quello dell’interazione in classe, distinguendolo dai problemi che riguardano aspetti didattici (come si prepara e si presenta una lezione) o pedagogici (la riflessione sulle finalità educative) nel rapporto tra insegnanti e alunni. In secondo luogo si presenta la storia degli studi e delle ricerche sull'interazione in classe. In particolare, si esaminano due precedenti significativi che hanno segnato il campo in oggetto: il modello di Flanders ( 1970 ) e la letteratura sui climi di classe ( Anderson - 1982; 1985; Fraser 1980, 1986 ), in modo da offrire una critica dei modelli quantitativi di analisi dell'interazione. Infine, illustriamo l'approccio basato sull'osservazione naturalistica delle pratiche concrete di interazione in classe, basato non sui ricordi degli insegnanti e degli alunni, o sulle intenzioni, i piani e i progetti di lezioni preparate dall'insegnante, ma sulla registrazione di quanto effettivamente accade tutti i giorni in una classe scolastica. La struttura dell'interazione in classe costituisce il tema del secondo capitolo. Qui vengono presi in esame i modi in cui l'insegnante organizza la partecipazione alle attività della classe, principalmente attraverso il parlato, il dialogo, la conversazione con gli studenti che permette di regolare le attività in modo ordinato e controllato, soprattutto per quanto riguarda chi deve prendere la parola, quando farlo, cosa dire, come farlo. Descriviamo la struttura conversazionale dell’interazione scolastica caratterizzata dalla tripletta “ domada – risposta – commento” ( Sinclair e Couthard, 1975 ). Si tratta di chiarire una delle precondizioni fondamentali della comunicazione e della trasmissione di significati, che riguarda la regolazione del traffico internazionale all’interno della classe. Nel terzo capitolo, Il potere in classe, si affronta la complessa questione delle dinamiche relazionali di potere. Gli studi relativi alle interazioni in classe offrono degli interessanti contributi alla comprensione del rapporto di potere alunno-insegnante, che è vivo nella riflessione sociologica e pedagogica contemporanea. Innanzitutto cercheremo di vedere il potere dell’insegnante in termini conversazionali, cioè quando si materializza ed è reso osservabile nell’asimmetria dei diritti conversazionali dell’insegnante rispetto all’alunno. L’insegnante è figura guida, che determina le forme della partecipazione all’interazione verbale in classe, che cioè stabilisce l’allocazione dei turni a parlare, la loro durata, la definizione dell’argomento oggetto di discussione, ma anche che giudica e valuta il contributo offerto dall’alunno, sostiene o si astiene, loda o biasima, approva o censura, riformula e definisce cosa è stato detto. Molti studi interazionali hanno evidenziato, inoltre, come gli alunni partecipino alla costruzione dell'ordine nella classe e che la comprensione del rapporto di potere alunno / insegnante sia tutt'altro che lineare. Tali studi permettono di osservare come gli alunni non siano esecutori passivi di compiti e ingiunzioni, ma contribuiscano a creare l’ordine imposto dall’insegnante; d’altro canto l’insegnante deve mantenere soggetti capaci e desiderosi di agire ( Foucault, 1982 ) se vuole realizzare un proficuo rapporto educativo, capace di formare persone autonome. La costruzione della conoscenza scolastica costituisce il tema affrontato nel quarto capitolo. La trasmissione della conoscenza ha rappresentato da sempre un interesse centrale per un verso della riflessione pedagogica e, per altri versi, della sociologia dell'educazione. In questo capitolo si mostra come l’aspetto cognitivo dell'insegnamento ( la comprensione e l'acquisizione della competenza ) non sia un attributo mentale individuale e nascosto, ma sia basato su procedure sociali, pubbliche e condivise di verifica, controllo e riproduzione nell’interazione.
In particolare si sostiene
che la trasmissione del sapere in classe sia basata su meccanismi di
interazione; o meglio, si cerca di mostrare che ciò che conta come
conoscenza scolastica viene costruito, definito, negoziato, attraverso
l'interazione alunno / insegnante, nel corso di attività scolastiche
ordinarie. Con ciò non si vuol mettere in dubbio che esista un corpus
definito di conoscenze, le materie scolastiche, oggetto del lavoro
scolastico, ma in primo luogo si vuol evidenziare che tale corpus non è
rigidamente predefinito, ma è piuttosto an open-texture domain. Il questo capitolo si cercherà di evidenziare come la struttura della conversazione scolastica incarni il rapporto di potere alunno / insegnante e sia riflessivamente legata alla struttura della trasmissione della conoscenza scolastica, nel senso che il sapere scolastico viene definito nel corso dell’interazione in classe, ma è l’orientamento verso la trasmissione del sapere a costituire la forma dell’interazione verbale in classe.
Il libro non rappresenta un
manuale ad uso degli insegnanti per migliorare la loro performance,
anche se riteniamo che offra più di uno spunto per la formazione permanente
e ci auguriamo che possa essere utile in occasione di seminari, stage, corsi
di specializzazione e di aggiornamento.(...) |