La dimensione dell'esilio in terra straniera ed il sepolcro compianto dalle persone care.



A. Canova, Il compianto della contessa de Haro

 

U. Foscolo, In morte del fratello Giovanni

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra,
o fratello mio, gemendo
il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La madre or sol, suo dì tardo traendo,
parla di me col tuo cenere muto:
ma io deluse a voi le palme tendo;
e se da lunge i miei tetti saluto,

sento gli avversi Numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mia rendete
allora al petto della madre mesta.


Un giorno se io non continuerò sempre a fuggire 
di popolo in popolo mi vedrai seduto 
sulla tua tomba fratello mio
,
piangendo la tua giovinezza troncata dalla morte nel suo fiorire.

La madre ora sola trascinando la sua vecchiaia 
parla di me con i tuoi muti resti:
ma io tendo a voi - disilluso - le mani 
e se già saluto da lontano la mia casa, 

sento gli dèi nemici che mi respingono indietro 
e i tormenti interiori che sconvolsero la tua vita 
e invoco anch'io la pace della morte.

Solo questo di tanta speranza mi resta oggi!
Popoli stranieri restituite il mio corpo
alla mia infelice madre. 



Nel sonetto "In morte del fratello Giovanni" c'è una contrapposizione tra l'esilio, inteso come un allontanamento quasi obbligato dalla propria terra a causa di circostanze esterne  e il sepolcro compianto dalla madre ( simbolo di stabilità e di persistenza dei legami umani ) attorno alla quale si concentrano gli affetti più intensi del nucleo famigliare. In questo sonetto la morte non è intesa come annullamento totale: grazie al ricordo del figlio che la madre porterà sempre dentro di sé anche il rapporto con chi è lontano si tiene vivo.

Nella mappa appaiono evidenti le quattro aree tematiche del sonetto:

1.   l’ambito del destino avverso, con il tempo, che, nel suo lento scorrere, sanziona un’esperienza di dolore e sofferenza. Zona azzurra

2.   Lo spazio dell'allontanamento ( Zona blu ) lo spazio nemico dell’esilio, con l’inesorabile dramma del poeta, condannato a restare lontano dalla sua terra. Nella composizione si gioca il contrasto tra uno spazio lontano, che distanzia dolorosamente  dal nucleo familiare, sede degli affetti più cari e delle relazioni più intime ed una dimensione più raccolta che si realizza attorno al sepolcro del fratello prematuramente scomparso. E’ in questo spazio remoto dell’esilio – che significa allontanamento dalla famiglia e dalla patria – che si consuma il dramma di Foscolo.
La dimensione del tempo è richiamata assieme a quella dello spazio. La fuga “di gente in gente” , la peregrinazione in terre lontane è vista nella sua  inesorabile e perentoria fatalità: essa segnerà sempre il destino del poeta. Anche la morte in terra lontana appare come consapevolezza ormai acquisita.

3.   La sfera della famiglia e degli affetti ( Zona rosa ) . Proprio l’evento luttuoso della morte del fratello è destinato a riannodare in modo più saldo e tenace questi rapporti, al di là di ogni sventura contingente. L’ideale ricongiunzione si attua attorno all’esperienza dolorosa della madre, che piange la morte di un figlio e la lontananza dell' altro.

4.   Il richiamo costante alla tematica del corpo ( Zona rossa ): essa si intuisce nei gesti emblematici che segnano sia il distacco sia l’auspicato ritorno alla terra natale ( le mani che si tendono nel saluto alla propria patria, i resti del corpo che verranno restituiti al devoto compianto delle persone care ).

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