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Arredi urbani e oggetti dalle trame evocatrici della natura onnipresente
 


W. Horta, Hotel Van Eetvelde, lucernario, Bruxelles, 1895

 


V. Horta, Ancien Hotel Aubec, Bruxelles, lucernario della scala
( da Argan, L'arte moderna, Sansoni, 1977 )


W. Horta, Hotel Van Eetvelde, Scala e ambiente centrale
con lucernario, Bruxelles, 1895
 


V. Horta, Balaustra della scala della Casa Solvay a Bruxelles, 1894-99
( da Argan, L'arte moderna, Sansoni, 1977 )
 

Di grande portata fu poi il contributo della Francia, che nella figura di Emile Gallé trovò uno straordinario divulgatore di forme nuove, votate al naturalismo e tuttavia imbevute di Rococò con stilizzizazioni operate nella consapevolezza della grande tradizione artistica dell'estremo oriente. L'artista, che nel fondare la Scuola di Nancy impose all'attenzione generale il nuovo gusto Floreale, seppe anticipare i nuovi tempi fin dal 1886, come ben dimostra il cabinet intarsiato oggi nella Galleria Mazzoni a Firenze.
 


 
E. Gallé, Vase en verre camée 1900
aux motifs de feuilles de chêne et glands


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Emile Gallé, Vase en verre
camée 1900

 


Emile Gallé, Etagère "Alla Japonica" de 1900
http://www.lemondedesarts.com/Dossiergalle.htm

http://www.lemondedesarts.com/Dossiergalle.htm
 

A Gallé spetta il merito di aver risvegliato nell'arte - nel nostro caso dell'arredo - quella dignità artigianale che già da lunghi anni giaceva dimenticata. Ravvivò il mobile di intarsi squisiti, talvolta bizzarri ma sempre in ossequio alla natura, ora assunta a protagonista indiscussa dell'equilibrio tra uomo e creato. Ridusse al minimo le finiture bronzee, nei suoi mobili già resi mirabili da una sperimentazione formale che teneva conto anche delle modificazioni delle onde luminose, nella marqueterie introdusse antichi proverbi, versi letterari, brani di poesia, questi manufatti vennero definiti meubles parlant e vivacizzarono di nuovi valori simbolici la cultura della Vecchia Europa, ormai già vittima consapevole di un decadentismo ineluttabile.  "Il senso della decorazione risiede tutto nell'opposizione voluta tra la resa degli oggetti tangibili e certe visioni di cose supreme, quelle cose lontane che si desiderano e che è necessario indovinare". ( E. Gallé )
 



 


H. Van de Vdde, Scrivania di quercia, 1899


Arthur Mackmurdo, Sedia da pranzo, 1883 ( proto Art-nouveau )

 

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