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La luce si posa pura e intensa sulle cose. La fluida, dinamica tensione
della natura lascia solo intuire la presenza delle architetture urbane.


Alfred Sisley, Inondazione a Port-Marly, 1876
 

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Claude Monet, Vétheuil d'estate, 1880

● Tutto ciò che è prezioso nasce in superficie

Nella pittura degli Impressionisti si esprime in forme del tutto nuove un grande filone della sensibilità moderna, che a partire dallo Shafthesbury, dai preromantici inglesi e da J.J. Rousseau fu la divinizzazione della natura e l'immersione dell'uomo nel cosmo. Ma negli impressionisti tale immersione  fu dominio della vita delle cose coi sensi e con lo spirito, in una sintesi perfettamente chiara di immagini e di luce,  Viene cioè totalmente risolto nel senso quel vago elemento di trascendenza che è ancora presente sotto forma di panteismo e di mistica contemplazione nei pittori di Barbizon; atteggiamento in cui aveva trovato naturale ricetto una gran somma di smarrimenti, di aspirazioni, di estasi che erano stati propri del sentimento religioso. Con gli Impressionisti si ha il trapasso, di conserva con quanto avviene nel campo della filosofia,  da una visione panteistica del mondo a un immanentismo assoluto, libero ormai da ogni aspirazione metafisica.
Courbet aveva asserito che « la peinture est une langue toute physique qui se compose de tous les objets visibles » soggiungendo che « un objet abstrait, invisible, n'est pas du domarne de la peinture ».
Fin dal 1849, a proposito del Pomeriggio ad Ornans egli scriveva : « On ne peut pas rendre une couleur factice dont la réalité nous échappe », ed è noto che dipingendo una volta un mucchio di fascine troppo lontane per poterle identificare a prima vista, egli si contentò di rappresentarne l'apparenza ottica con qualche macchia di colore, lasciando poi ad un compagno la cura di andare a constatare sul posto di cosa si trattasse. Proprio da un simile atteggiamento gli impressionisti giunsero all'idea di "pittura pura", una pittura cioè che col suo passare senza intermediari dall'oggetto alla rappresentazione, si erigesse garante contro ogni finzione.
 

Le origini dell'impressionismo

"Sul piano dei soggetti l’impressionismo - pur mutuando inizialmente la sua ricerca pittorica da una nuova esperienza percettiva degli spazi aperti della natura - intende rappresentare i luoghi della città. E lo fa con una evidente esaltazione della gradevolezza della sua vita. Questo atteggiamento è una novità decisa. Fino a questo momento la città era stata vista come qualcosa di malefico e di infernale. Soprattutto dopo lo sviluppo della rivoluzione Industriale, i fenomeni di urbanesimo avevano deteriorato gli ambienti cittadini. La nascita delle industrie avevano congestionato le città. Erano sorti i primi effetti dell’inquinamento. I centri storici si erano affollati di immigrati dalle campagne, le periferie sorgevano come baraccopoli senza alcuna qualità estetica ed igienica. Le città erano dunque viste come entità malsane.

L’impressionismo è il primo movimento pittorico che ha un atteggiamento positivo nei confronti della città. E di una città in particolare: Parigi. La capitale francese, sul finire dell’Ottocento è, sempre più, la città più importante e gaudente d’Europa. In essa si raccolgono i maggiori intellettuali ed artisti, ci sono i maggiori teatri e locali di spettacolo, si trovano le cose più eleganti e alla moda, si possono godere di tutti i maggiori divertimenti del tempo. Tutto questo fa da sfondo alla pittura degli impressionisti, e ne fornisce molto del suo fascino. I luoghi raffigurati, nei quadri impressionisti, diventano tutti seducenti: le strade, i viali, le piazze, i bar, gli stabilimenti balneari lungo la Senna, i teatri (da ricordare soprattutto le ballerine di Degas), persino le stazioni, come nel famoso quadro di Monet raffigurante «La Gare Saint-Lazare».

Alcune anticipazioni dell'Impressionismo
 

Turner (1775-1851) si avvicinò alla pittura di paesaggio con originalità contribuendo all'affermazione di un genere tradizionalmente poco apprezzato dalla cultura neoclassica. Dopo le fasi iniziali si dedicò particolarmente allo studio delle possibilità espressive di elementi quali il fuoco, l'acqua, l'aria, le condizioni atmosferiche e prestò attenzione al sublime che generano talora queste energie. Nelle sue opere più mature ci sono anticipazioni dell'impressionismo ma anche spunti di astrattismo (infatti in ampi spazi dei dipinti non ci sono figure). Pur ricercando, con grande capacità, taluni effetti di sorpresa e drammaticità Turner sapeva offrire visioni romantiche della natura.  Pioggia vapore e velocità del 1844  prende spunto invece da un elemento del tutto nuovo nei paesaggi inglesi: i convogli ferroviari.
 


J.M.W.Turner, Studio di una città industriale al tramonto, 1830
 


E. Boudin, Presenze sulla spiaggia, 1886
 

Stilisticamente affine alle opere degli anni Ottanta il quadro di E. Boudin, pittore normanno, precursore dell'impressionismo e maestro di Monet presenta un impianto cromatico fresco nell'individuazione della ricca gamma di grigi e di azzurri che caratterizzano l'atmosfera sensibile degli spazi.  I brani di più alta qualità pittorica si rilevano nel cielo e nelle acque che l'artista rende con gusto già impressionista.
Baudelaire, che era anche un critico d'arte, diceva parlando di Boudin:"Guardando un dipinto di Boudin, si puo' indovinare la stagione, l'ora e il vento...". Tale attenzione rappresenta infatti una delle caratteristiche principali dell'artista .


Attorno al 1870 prese forma in Francia un movimento artistico deciso a opporsi all'istituzione accademica, anche se esso non faceva capo a un programma teorico ben definito, né a una specifica dottrina.  La nascita dell'impressionismo - a partire dalla prima mostra che i suoi esponenti organizzarono a Parigi nel 1874 - fu preparata da  precedenti esperienze artistiche,  anche se la sua nota  caratterizzante fu l'eco di "scandalosa" novità che la nuova corrente rivestì agli occhi dei contemporanei. Alcune delle idee portanti del movimento romantico influenzarono decisamente le scelte degli impressionisti: la negazione del valore intrinseco dei soggetti storici o religiosi, che toglieva ad essi il primato su quelli di genere o su quelli profani; l'importanza della pittura di paesaggio il cui diretto referente, la natura, occupava un posto centrale nel pensiero romantico; il mito dell'artista ribelle alle convenzioni sociali; l'interesse per il colore più che per il disegno; la scoperta della soggettività..
L'educazione degli impressionisti si svolse in quello stesso ambito di pensiero: il paesaggio ebbe per loro un ruolo fondamentale, con l'unica eccezione di Degas; il colore fu la loro costante preoccupazione; critici, biografi e pubblico  rivestirono il pittore impressionista - talvolta a torto - dei panni dell'artista ribelle e avversato; il principio della soggettività fu sviluppato fino alle estreme conseguenze, fino ad affermare il primato
dell'occhio, l'importanza della visione individuale: gli impressionisti vollero dipingere ciò che vedevano, non ciò che conoscevano, sostituendo un'arte di percezione a un'arte di concetto, rivendicando così all'opera il diritto a essere giudicata per se stessa e non per la sua corrispondenza a principi a essa estranei

 

Il manifesto dell'Impressionismo
 

C. Monet, Impressione sole nascente, 1872
 





C. Monet, Le Havre
 

Impressione sole nascente è una veduta del porto di Le Havre e può considerarsi il manifesto dell'impressionismo. Pittura di paesaggio, di atmosfere urbane, antiaccademica, quella impressionista, si regge sulle percezioni visive rese dalla pittura "en plein air". Vengono riprodotti gli effetti della luce sulla superficie dell'acqua ed in generale le atmosfere impregnate di colori variati con il variare della luce naturale.
Viene abbandonato il disegno, il contorno definitorio degli oggetti, la prospettiva e la spazialità ( accentuata dallo studio del chiaroscuro e delle ombre) per un colore steso a larghe zone, oppure scisso in  tratti di tinte pure ( Monet ).
 


C. Monet, Argenteuil, fine pomeriggio (1872)



 C. Monet, Ponte ad Argenteuil, 1874

 


 
C. Monet,
Donna nel giardino (1867)
 


C. Monet, Il giardino di Monet a Giverny (1900)


 


C. Monet, Cattedrale di Rouen, 1892-1894


 
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C. Monet, Cattedrale di Rouen, 1892-1894

Alcuni esempi della serie delle Cattedrali di Rouen, alla quale Monet si dedica dal 1892 al 1894. Monet realizza cinquanta vedute diverse dello stesso soggetto in una sequenza continua che va dall'alba al crepuscolo e nella quale l'imponente facciata gotica si smaterializza nella luce.
Altri soggetti urbani si presentano  in varie versioni, atte a definire pittoricamente l'impatto percettivo dell'occhio sulla superficie degli oggetti, toccati dalla luce nelle varie ore del giorno e nelle diverse stagioni.


C. Monet, Ponte sul Tamigi, 1903



C. Monet, Ponte a Charing Cross, il Tamigi, 1903
 


C. Monet, Il ponte di Waterloo, tempo coperto (1900)


C. Monet, Il ponte di Waterloo, tempo coperto (1900)



C. Monet, Palazzo del Parlamento, scorcio del sole tra la nebbia (1904)l



C. Monet, Il Parlamento (1905)

 

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