Il Vercellese:
geologia e pedologia
Caratteri geopedologici del territorio e distribuzione delle acque per gli usi
agricoli
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La situazione morfologica attuale della zona dipese prevalentemente dall’avvicendarsi di diversi fenomeni climatici: in primo luogo le varie espansioni glaciali e, in secondo luogo, l’azione erosiva delle acque. Durante le glaciazioni si ebbero, con l’avanzamento del ghiacciaio della Valle d’Aosta, la formazione di diverse cerchie moreniche, che si rinnovarono continuamente, ma anche la loro rielaborazione da parte dei numerosi scaricatori, con la nascita, all’esterno delle stesse cerchie, di una piatta conoide di depositi alluvionali. Con il ritiro dei ghiacciai si instaurò un clima steppico, caratterizzato da forti venti che asportarono le parti più superficiali dei depositi, portati così verso valle. In seguito si ebbe l’affermazione di un clima subtropicale che fece assumere alla rete idrografica un nuovo ruolo, quello di agente erosivo, specie nell’alta pianura che venne profondamente segnata. I corsi d’acqua dettero poi origine ad isolati lembi di altipiano e, in una nuova glaciazione, ad uno strato di detriti più basso e recente.
Condizioni
morfologiche attuali 1) Nella zona delle Grange e nella fascia di territorio ad ovest del canale Cavour il terreno è composto, nello strato più profondo, da alluvioni ghiaiose poco alterate, ricoperte da sabbie fini, e forma un sistema di terrazzi digradante verso sud-est; 2) Nella sezione orientale ( Pianura di Asigliano, zona centrale di Crova, Sali e Salasco ) in profondità risiedono depositi alluvionali più recenti, coperti da argille limose impermeabili su cui poggiano sedimenti sabbiosi dovuti all’acqua di irrigazione del riso: questi terreni sono i più adatti alla coltura per la presenza sia di uno strato superficiale permeabile sia di uno più profondo impermeabile, che consentono di trattenere maggiormente l’acqua; 3) Ai margini degli alvei del Po e del Sesia si trovano tracce di alluvioni medio-recenti o recenti, ghiaiose e ghiaioso- sabbiose con la quasi totale asportazione dello strato di argilla più antico;
4)
Ne
“La Costa”, zona di
altipiano che rompe l’unità morfologica della bassa pianura e si estende tra
Rive e la Cascina San Maurizio, si hanno molti punti in comune con la
Baraggia, ma è anche presente, a differenza di quest’ultima, uno strato di
alluvioni sabbiose recenti che conferiscono al terreno una
maggiore
fertilità
► Alta pianura
Qui si trovano tracce di tutte le
alluvioni
più antiche. Nei terreni del
Brianco ( sud – est di Carisio) lo strato più
profondo è costituito da
alluvioni ciottolose, grossolane di colore rosso-bruno ( per via dell’elevato grado di alterazione chimica), ricoperte da uno
strato si sabbie di origine eolica. Il paleosuolo di tutta l’alta pianura
è parzialmente alterato in ferretto: è importante osservare che
questi terreni presentano per lo più componenti argilloso-limosi che li
rendono impermeabili, compatti e quindi
sterili.
Adatti comunque a trattenere l'acqua utile per la germinazione del riso. |
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