Biografia di Camillo Cavour - L'esperienza privata e l'attività politica fino alla Legge Rattazzi ( 1856 )
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I viaggi, la formazione e l'ingresso
nella vita politica Nel 1849, divenne capogruppo dei deputati che costituiscono la maggioranza di sostegno, alla Camera, del governo D'Azeglio e guidò, l'anno successivo, la battaglia parlamentare per l'approvazione delle leggi Siccardi. In seguito venne nominato ministro dell'Agricoltura e delle Finanze, diventando così, nel 1851, protagonista di una grande opera riformatrice in campo economico: attraverso una serie di leggi e di iniziative presentate e fatte approvare dalle Camera, favorisce un forte sviluppo capitalistico del regno sardo. La prima legge di Cavour fu quella che riorganizzò il sistema delle imposte indirette allo scopo di accrescere il loro gettito senza aggravare il carico dei contribuenti. Successivamente venne istituita una moderna imposta fondiaria, sul modello inglese e francese, alla quale furono soggette non solo le terre della borghesia e dei contadini ma anche quelle dell'aristocrazia e della chiesa, la quale fu soggetta anche a una speciale imposta addizionale, detta imposta di manomorta.
La politica economica e finanziaria Alla fine del 1851, Cavour diede impulso alla Direzione generale delle ferrovie dello Stato per la costruzione di due importanti linee ferroviarie ( Torino-Genova e Alessandria-Arona ), dotando il regno sardo di una potente rete ferroviaria oltre che di nuovi canali, tra i quali uno prende il nome di Cavour stesso, e di collegamenti telegrafici. Cavour comprese che l'economia non poteva non essere guidata politicamente da un moderno partito liberale. Da ciò l'idea del "connubio", un'originale e complessa operazione politica volta a separare la parte più progressista dello schieramento cattolico-liberale da quella più conservatrice per unirla alla parte più moderata della sinistra parlamentare, allontanando quest'ultima dalla parte più coerentemente democratica della sinistra parlamentare stessa. L'operazione si manifestò per la prima volta nel 1852 per la scelta del nuovo presidente della camera. Cavour, non d'accordo con la nuova elezione, fu costretto ad uscire dal governo lasciando sia il ministero delle finanze che quello dell'agricoltura. In seguito D'Azeglio si accorse di non essere più in grado di governare perché privo di una maggioranza parlamentare che gli approvi le leggi in quanto il cosiddetto centro, cioè il gruppo di deputati che faceva capo a Cavour, si schierò all'opposizione. Questi deputati si unirono a una decina di deputati della destra moderata formando un nuovo partito conservatore. Infine D'Azeglio, vedendo la maggioranza parlamentare completamente in pezzi non poté fare a meno di lasciare formare il nuovo governo a Cavour, in quanto solo quest'ultimo era ormai in grado di raccogliere una maggioranza parlamentare. Cavour nel 1854 approvò un disegno di legge che prevedeva l'esproprio totale dei patrimoni degli enti ecclesiastici che non svolgessero funzioni di istruzione e di assistenza agli infermi, in cambio di titoli di debito pubblico di valori corrispondente, che non sarebbero però andati agli enti espropriati, ma sarebbero stati ceduti ad un ente pubblico appositamente costituito, cioè la Cassa ecclesiastica, con il compito di utilizzarne gli interessi per pagare un supplemento di congrua ai frati e ai preti i cui redditi ecclesiastici fossero inferiori a un certo minimo. I risultati politici che Cavour si ripromise furono il completamento della laicizzazione del regno sardo, l'eliminazione del deficit del bilancio statale creato dalle enormi spese per ferrovie, canali ed altre opere pubbliche e l'ulteriore sviluppo di un'agricoltura capitalistica. In seguito, però, Cavour si trovò di fronte a una difficoltà di ordine internazionale che rischiò di sconvolgere tutto il suo disegno strategico.
Iniziative contro la proprietà ecclesiastica |
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