Prima giornata
L’evoluzione del concetto di Stato nella storia
- Roberto Crosio
Il modello di stato contemporaneo nelle teorie giuridiche
- Margherita Isola
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Categorie funzionali di tipo giuridico( sincronia ) |
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Eventi nodo |
Fenomeni |
Tipologie di statualità |
Territorialità Demografia |
Economia
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Società |
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Evo antico |
Teocrazia
Assolutismo |
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Etnia / plurietnia
Indigeno / Immigrato /
Emigrato /
Popolazione |
Censo |
Organizzazione sociale |
StatoStato comunità |
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Territorio
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Produzione / Consumo |
Classe sociale Categoria sociale |
PopoloCittadinanza |
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Impero |
Extraterritorialità |
Sovranità LegittimazionePotere /
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Sindacato |
Partito |
Coercibilità
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Consuetudine / Tradizione |
Regola / Norma / Legge |
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Rappresentanza / Partecipazione |
Parlamento |
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Potere esecutivo |
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Governo
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Garanzie costituzionali |
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Potere giudiziario |
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Magistratura |
Excursus generale sulle varie forme di stato nella storia ( R. Crosio )PREMESSA: L’obiettivo dell'unità
Questa prima lezione ha il compito di introdurre il
percorso delle cinque giornate, Vostro compito sarà quello di cercare di
analizzare e definire le caratteristiche fondamentali del concetto di
Stato muovendovi in una duplice prospettiva: Le tappe evolutive dello stato nel corso della storia
Gli stati si sono formati in diversi momenti storici
e si sono trasformati man mano che cambiavano le condizioni economiche,
sociali e politiche interne e internazionali. Lo stato è il risultato di
un’evoluzione graduale e continua. Nell’uso comune con la parola stato
si intende l’unità politica di un popolo, stanziato stabilmente su un
dato territorio e organizzato politicamente sotto la guida di
un’autorità sovrana. Tale autorità, generalmente, ispira la sua
condotta ai principi ed alle norme di una Costituzione, per
assicurare la pacifica convivenza comune e il
soddisfacimento degli interessi dei vari gruppi sociali. Prospettiva storica - Lettura dello schema sinottico ( Grafo n.1 ) Il primo schema grafico che viene proposto è molto semplice nella sua costruzione. Esso mostra su un asse cronologico di tipo ascendente <da sinistra a destra>, dove sono “distribuite” le più importanti forme di stato, sorte nel corso del tempo. Tale rappresentazione costituirà la “mappa di navigazione” del percorso delle cinque giornate, permettendovi di far riferimento con esattezza ai singoli organismi politici di cui si parlerà di volta in volta . Vediamo ora di analizzare la mappa sinteticamente una prima volta per individuare gli snodi essenziali del percorso – le fasi di trasformazione fondamentali, le tipologie di stato perduranti nel lungo periodo, gli eventi-nodo che segnano i cambiamenti decisivi per la nascita dello stato moderno. Tale primo avvicinamento alla prospettiva storica del problema vi consentirà anche di prendere dimestichezza con un po’ di terminologia tecnica e di riflettere all’estensione “territoriale” dei singoli fenomeni. Alcuni argomenti che saranno toccati in questa settimana di lavoro sono già stati studiati da voi nel corso del primo anno, altri verranno affrontati nel presente anno scolastico. Per le vicende più recenti vi offriremo uno sguardo molto sintetico degli eventi, soffermandoci sui pochi concetti che è essenziale conoscere per comprendere quando, come e perché è nato lo stato moderno. Il mondo antico 1. Le grandi monarchie teocratiche orientali che sorgono nella Mezzaluna fertile ( dalla pianura del Tigri e dell’Eufrate fino all’Egitto ) a partire dal 3000 a.C. Esse si reggono su una presunta investitura divina e, seppur con sfumature diverse, i sovrani legittimano il loro potere sui sudditi definendosi incarnazioni del divino in terra ( Faraoni ) o suoi rappresentanti tra gli uomini ( re mesopotamici ). Un’altra importante attribuzione di questi sovrani è quella di capi militari, guida dei loro popoli in guerre di conquista. Tra questi monarchi di tipo divinizzato rientrano anche i sovrani dell’impero persiano, Alessandro Magno ed i suoi successori insediati nei regni ellenistici, soppiantati dalla conquista romana. 2. Poleis greche. Il periodo di circa quattrocento anni (750 – 330 ) che vede la diffusione delle poleis in Grecia, Magna Grecia e sulle coste dell’Asia Minore segna una fase importante nello sviluppo delle strutture dello stato antico. Esse sono la risposta alla crisi storica della vecchia società agricola, fatta di piccoli re e di nobili signori, e la loro nascita va di pari passo con l’imporsi del commercio marittimo. Nascono nelle poleis i primi organi politici che rappresentano i cittadini ( assemblee popolari, consigli elettivi, governo ). Per la città di Atene si parla di una prima forma di democrazia ( governo di popolo ) molto diversa da quella attuale. 3. Repubblica oligarchica a Roma ( 510 – 31 a.C. ) Nata dopo il periodo di dominazione etrusca e protrattasi fino all’avvento dell’impero di Augusto, è terreno di confronto e di scontro di vari gruppi sociali ( patrizi, plebei, aristocrazia senatoriale, cavalieri ) . Essa rappresenta un esempio di governo misto con la presenza di numerose magistrature ( consoli, senato, tribunato della plebe….) che assicurano continuità alla vita dello stato romano, solidità militare e capacità amministrativa del territorio conquistato. 4. Impero romano ( 31 a.C.- 476 d.C.) Questa compagine statale che, a livello interno, almeno inizialmente si resse sul potere del princeps ( il primo tra i senatori ) in accordo con il senato, realizzò, attraverso la progressiva conquista militare, il controllo dell’Europa occidentale e del bacino del Mediterraneo. Questo vasto territorio fu organizzato dal diritto romano in un’ordinata struttura amministrativa ( province e poi prefetture ) controllate dal centro. Il Medioevo inizia con il crollo dell’impero romano d’Occidente e con l’avvento della società feudale 5, Sacro romano impero ( 800 d.C. ) Questo impero a base continentale e non più mediterranea si regge su una duplice caratterizzazione del potere ( laico, temporale e militare ma affiancato anche dall’investitura religiosa del Pontefice ). Tale potere si esercita in modo discontinuo e frammentario, basandosi sui legami di fedeltà dei singoli feudatari ( uomini d’arme ) che controllano marche e contee anche molto lontane dalla sede centrale dell’impero. Il rapporto di subordinazione è gerarchico e frammenta il controllo del territorio in molte autorità minori, ciascuna dipendente dall’altra. Ulteriore frammentazione del potere . 6. Signorie locali ( dominatus loci ). Prendono il via subito dopo la morte di Carlo Magno e sono legate all’ereditarietà dei feudi maggiori e minori. I singoli signori ( feudatari, vassalli ) finiscono per esercitare un controllo stabile sul loro feudo, lasciandolo in eredità ai loro successori. Il potere locale si rende autonomo dal centro. 7. Giurisdizioni ecclesiastiche. Diocesi, abbazie, territori legati a sedi vescovili si staccano giuridicamente dall’impero e costituiscono aree di potere autonome. Nascita dello stato moderno
8.
Comuni, signorie, principati, stati regionali.
Queste compagini statali sorgono in Italia
tra il 1100 ed il 1400 e costituiscono delle forme di potere locale (
che si diparte dalla città per estendersi sul contado ) Esse coincidono
con il progressivo distacco di aree periferiche dell’impero, che
ottengono autonomia dal potere dei signori feudali e quindi finiscono
per esercitare il loro controllo sulle aree circostanti, fino a
polarizzare attorno a sé intere regioni, ben più vaste delle
attuali. Attorno al 1450 in Italia esistono cinque grandi stati
regionali che fanno capo a Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli.
DEFINIZIONI
STATO: l’unità politica di un popolo,
stanziato stabilmente su un dato territorio e organizzato politicamente
sotto la guida di un’autorità sovrana
Il modello di stato contemporaneo
L’intervento della Prof. M. Isola , insegnante di
Diritto, durante la prima giornata di lavoro ha inteso puntualizzare i
seguenti contenuti relativi alla struttura ed alle caratteristiche dello
Stato contemporaneo: |