Il tema della nebbia in alcune poesie di Giovanni Pascoli
Una possibile chiave di lettura della poetica di Pascoli è costituita dalla parola “nebbia”, che rappresenta un tema frequentissimo nella poesia pascoliana, in coerenza con quel gusto dei sentimenti incerti e sfocati proprio della psicologia del poeta. |
La nebbia è metafora di un paesaggio arcano ne "L'assiuolo" dove "la nebbia di latte” che vela il cielo facendo tralucere solo qualche stella è uno dei tanti aspetti misteriosi della natura che fanno sussultare d’angoscia il poeta |
Presenza ossessiva nella poesia "In cammino", la nebbia, simbolo del mistero e dell’incomprensibilità di tutte le cose, è quindi la chiave di lettura dell’ “angoscia dell’ignoto” molto avvertita dal Pascoli. La nebbia è una visione altamente suggestiva ma nello stesso tempo paurosa, allucinante, come dimostra il componimento "Nella nebbia", dove la valle sommersa dalla nebbia evoca quel senso di indefinito che il poeta vede davanti a sé e sente dentro il suo animo. La vita scorre come avvolta dalla nebbia dove cose, persone e animali sfumano e si perdono. L'“ombra”, che appare e scompare nello stesso istante, simboleggia l’umanità tutta che viene immersa nella nebbia-mistero della vita. |
Ma nell’essere nella condizione di non poter avere la piena comprensione della realtà, che spesso è dolorosa, il poeta vede anche dei risvolti positivi: egli, allora, arriva addirittura ad invocare la nebbia affinché lo separi dalla realtà. La nebbia vale a velare quello che vi fu di troppo doloroso negli anni lontani. Alla nebbia il poeta chiede di nascondere le “cose lontane” nel tempo, di circoscrivere il suo orizzonte visivo all’immediato presente, alle concrete e mediocri immagini quotidiane dell’oggi, escludendo i fantasmi ossessivi di un passato di morte e il rovello di passioni e ambizioni ad esso legato. |