L. Pirandello - Pensaci Giacomino ( 1917 )
Tratta da una novella pubblicata nel 1910 e rappresentata per la prima volta nel 1917 questa commedia di L. Pirandello é una delle più serene, equilibrate e umane del suo vasto repertorio; la trama é semplice.
Il professor
Agostino Toti,
settantenne, sposa, per beneficarla, la giovane figlia del bidello della
scuola dove insegna; la bella
Lillina
infatti é stata scacciata dai genitori perché incinta e impossibilitata a
sposare Giacomino,
il fidanzato povero, che non può mantenerla. L’intera situazione é ovviamente causa di scandalo, invidia e malignità nella cittadina di provincia in cui vivono i protagonisti della storia: i genitori di Lillina, per salvare la faccia, rifiutano di frequentare la casa della figlia; il direttore della scuola dove insegna il professore, sollecitato dai genitori degli studenti, gli vorrebbe far dare le dimissioni; Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, pur di allontanarlo dalla scabrosa relazione, lo fa fidanzare con una sua amica e manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per farsi rilasciare un “attestato di innocenza” del fratello per quanto concerne le “dicerie” su di lui e sulla giovane Lillina....
Quando finalmente il vecchio professore capisce
che sta per succedere qualcosa di grave alla sua protetta, prende il piccolo
Ninì e con quello si reca nella casa della
signorina Rosaria e di
Giacomino e
convince quest’ultimo con la famosa frase “Pensaci, Giacomino! ”
a tornare e a restare
definitivamente nella sua vera famiglia, quella che lui gli ha regalato,
formata da lui stesso, da Lillina e dal figlioletto, con tutti
i vantaggi umani, affettivi ed economici che ne derivano,
senza curarsi dei pettegolezzi, delle invidie e del perbenismo ipocrita
della gente. |