S. Mallarmé - La parola poetica
come relitto vagante nella discontinuità dell'essere
Un colpo
di dadi non abolirà mai il caso
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NULLA
ECCETTO |
IL CASO
compiuto in vista di ogni
risultato nullo |
AVRA' AVUTO LUOGO |
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SE NON IL LUOGO |
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La destrutturazione ( anche grafica ) del testo poetico
Quanto alla poesia, risulta difficile entrare nelle cose senza ridurla ai suoi elementi fisici costitutivi, cioè alla voce e al segno. Ed ecco che il testo da una parte diventa una sorta di spartito, traccia, guida per la declamazione, oppure viene violentemente ridotto a composizione grafica, tramite un uso senza residui di una scrittura “oggettipografica”.
Apollinaire
pubblica nel 1918 i Calligrammes.
“Calligramma” è una parola creata dal poeta stesso per definire le sue
composizioni poetiche figurate e non c’è dubbio che Apollinaire si
riconnetta alla tradizione antica dei technopaegnia e dei carmina figurata,
ma il poeta mette in opera una pratica della mescolanza,
dell’associazione di eterogenei, della dissonanza.
E realizza una sorta di umorismo lirico
in cui i segni del familiare e dell’estraneo, dell’attualità e della
preistoria, sono messi in cortocircuito. Egli dà uno sviluppo in
direzione magico-fantastica al futurismo.
Orphisme è
infatti la parola-chiave della sua poetica. Ed è ormai di surrealismo che si
deve parlare. È annunciata una seconda fase dell’avanguardia. Le ragioni
della ripresa della poesia figurata nell’avanguardia sono, dunque, profonde
e innovatrici. |