Il nodo strutturale e concettuale della vicenda del romanzo di U.Eco - Il
nome della rosa, ambientata in età medioevale
( XIV secolo )
sta
nella riscoperta e nella rivalutazione del riso.
Esso è manifestazione ed effetto
della comicità e viene prodotto dagli esiti
grotteschi, operati dall'indebita commistione di caratteri degli esseri
naturali. La validità di tale forma rappresentativa ed
espressiva del reale era stata nell'antichità riaffermata dal filosofo greco
Aristotele
nel VI libro della Poetica.
Tuttavia nel Medioevo il recupero di questa
teoria ( naturalisticamente orientata ad accettare la deformazione
del reale per finalità fantastiche )
avrebbe distolto i fedeli dall'interpretazione simbolico-allegorica del
mondo fenomenico, che vedeva nel
grottesco una
rappresentazione abnorme e deformata della natura, capace di richiamare
allegoricamente l'idea di male morale e l'elemento
demoniaco.
Per impedire la diffusione della pericolosa tesi
dell'accettabilità del comico ( che implica anche l'accettazione
della sua implicita valenza di liberazione istintuale ) Padre Jorge commetterà
ben sette omicidi
all'interno dell'Abbazia. E poi la darà alle fiamme distruggendo lo
scriptorium, il simbolo stesso della codificazione dell'antico sapere. All'interno della
cultura del XIV secolo, caratterizzata ancora da una chiusa religiosità ed
intollerante ad ogni tipo di devianza, la comicità
appare dunque un elemento dirompente per i canoni dell'imperante rigorosa
regola conventuale.
La severità penitenziale dell'abbazia verrebbe violata
dall'impiego ricorrente e liberante della fantasia e della creatività, strumenti
indispensabili per dare vita alle pur suggestive commistioni
dell'immaginario fantastico ( che prendono forma ad esempio nelle
miniature dei codici ).
Riproporre il
valore liberante del comico
in parziale
antitesi con rigidi e falsi paradigmi etici (
modalità stereotipe e moralizzanti ) è
tema ricorrente nell'immaginario letterario attraverso la
parodia. La modernità ha del resto appreso ad
utilizzare sempre più la comicità con finalità etiche,
creando la satira, che implica la critica delle debolezze umane.
La
combinazione di etico e comico nella satira deriva dalla consapevole
accettazione del valore demistificante del riso nei confronti della
realtà umana e non prevede la sua subordinazione ad un ordine etico e
metafisico superiore.
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