La struttura dell'oltretomba dantesco.
Dante,
per realizzare il suo progetto di triplice viaggio nei regni
dell'oltretomba, ha bisogno di inserire la narrazione in una precisa ed
accreditata concezione dell'intero universo |
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Topografia dell'Inferno
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L'Inferno
esiste da sempre e resterà operante eternamente
, come regno della giustizia divina.Chi è in esso rinchiuso non può
nutrire alcuna speranza di salvezza , in quanto gli sarà preclusa per
sempre la luce della Grazia di Dio. L'inferno
costituito da nove cerchi che vanno via via restringendosi, alcuni
dei quali sono suddivisi in bolge o fosse e in zone.
La porta dell'inferno immette nell'antinferno, il luogo dove sono
collocati gli ignavi, non ritenuti degni, per la loro sostanziale
vigliaccheria o incapacità di prendere posizione, di stare nell'inferno vero e
proprio. Quest'ultimo è delimitato
dal fiume Acheronte, dove il demonio Caronte ha il compito di
traghettare le anime dei morti. Successivamente troviamo il primo cerchio che
coincide col Limbo, il luogo dove si trovano i bambini non battezzati,
e coloro che, essendo vissuti prima di Cristo,
non hanno potuto abbracciare la fede cristiana.
Dal secondo cerchio in poi cominciano ad essere puniti i peccatori veri e
propri secondo una classificazione generale, elaborata sulla scorta dell'etica di
Aristotele, in base al tipo di peccato: Resta
a parte il sesto cerchio, ove sono collocati gli eretici.
Sono presenti anche altri due fiumi, lo Stige, che forma una
palude tra il quinto e sesto cerchio, sotto le mura della città di Dite, e il Flegetonte,
nel primo girone del settimo cerchio, ove sono immersi gli omicidi. Da
ricordare anche la palude ghiacciata di Cocito che occupa il nono
cerchio. Lucifero,
in forma di immenso mostro con tre teste, dalle ali di pipistrello, è collocato
al fondo dell'inferno, che coincide col centro della terra.
Muove costantemente le ali per mantenere ghiacciata la palude e strazia
nelle tre bocche Bruto, Cassio (traditori e uccisori di Cesare) e Giuda
(traditore di Cristo). |
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Topografia
del purgatorio Il
secondo regno è collocato al centro dell'emisfero delle
acque, agli antipodi di
Gerusalemme,
in forma di isola, sulla quale si eleva la montagna del Purgatorio ai cui piedi si trova
una spiaggia. Il monte della
purificazione, emergendo dalle acque e salendo altissimo verso il cielo,
porta con sé il principio della transitorietà. Collocato tra la
pena eterna Le anime dei
morti in grazia di Dio, prima di giungere sul monte, vengono radunate ad
Ostia alla foce del Tevere da un angelo nocchiero, che le conduce alla
spiaggetta dell’antipuragtorio dopo averle imbarcate su di un'imbarcazione
veloce e leggerissima sulle acque. Il
regno della purificazione può
essere suddiviso in tre parti: antipurgatorio, purgatorio vero e proprio, paradiso
terrestre. L'atmosfera
terrestre avvolge la parte inferiore fino alla porta del purgatorio; da qui,
fino alla sommità, le perturbazioni atmosferiche sono assenti. L'antipurgatorio
è costituito dalla spiaggia
dell'isola (dove stanno temporaneamente gli scomunicati
che rientrarono in seno alla Chiesa solo al termine della loro vita e
dove ha la sua dimora anche Catone, guardiano di tutto il monte); da un
primo balzo o ripiano (dove stanno i morti di morte naturale che si
pentirono in fin di vita); da un secondo balzo (dove sono i morti di morte
violenta che si pentirono solo in fin di vita).
In quest'ultimo ripiano c'è anche la Valletta dei Principi, che
rivolsero il pensiero a Dio in prossimità della morte in quanto distratti
dalle cure terrene. Il
purgatorio è composto da sette balze o cornici o ripiani concentrici e non
a spirale. Nella prima sono
ospitati i superbi, nella seconda gli invidiosi, nella terza gli
iracondi,
nella quarta gli accidiosi, nella quinta gli avari e i prodighi, nella sesta i
golosi, nella settima i lussuriosi. Si
segue cioè lo schema dei peccati capitali ma rovesciato rispetto
all'inferno, per quanto riguarda i peccati puniti nelle ultime cinque balze. Il
paradiso terrestre, la sede naturale destinata al genere umano, è
costituito da una «divina foresta e spessa e viva» dove l'anima si pur
ifica definitivamente immergendosi in due fiumi, il Lete e l’Eunoè, prima
di salire in paradiso. La
divisione dei peccati è in questo regno ricondotta ad un principio di bene,
l'amore che
può essere o naturale, cioè innato, o d'animo, val e a dire soggetto alla
ragione. Il primo è sempre
senza errore. Il secondo può
errare o per «malo obbietto», quando tende al male, o per «bono
obbietto»,
quando tende al sommo bene con «poco di vigore» o con «troppo di
vigore».
Esso non può essere fonte di peccato se tende a Dio con la giusta
misura; se si volge al male dà luogo ai peccati di superbia, invidia,
ira;
se a Dio con poco vigore all'accidia; se ai beni terreni con troppo vigore,
ai peccati di avarizia, gola, lussuria. |
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Topografia
del paradiso |
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La terza cantica è l'esaltazione della divina potenza del creato che si esprime con una luce ed un suono purissimi e pervasivi, capaci di richiamare la perfetta armonia di tutto l'universo.. I beati tranne poche eccezioni, non compaiono con le loro sembianze corporee ma sotto forma di pura luce, mentre il paesaggio del paradiso appare privo di ogni riferimento ad elementi terrestri |
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I testi
riassuntivi dei contenuti delle tre cantiche sono stati tratti
e parzialmente rielaborati dala testi in adozione nella classe 3^A Rag.
Mercurio dell'ITCG CAVOUR di Vercelli - |
LA COMMEDIA, canto
I vv.1-31
,vv.32-60,vv. 111-136
canto II
MODULI ITALIANO
3^ CLASSE, DOCUMENTI