Popoli e nazioni nel primo '800
Nel novembre
del 1814, prima che Napoleone fosse definitivamente sconfitto a Waterloo
(giugno 1815), i rappresentanti delle potenze europee si riunirono in
congresso a Vienna per fissare le linee del
nuovo assetto
europeo; , con lo scopo di restaurare in Europa il
sistema dell'equilibrio
malgrado i progressi che l'idea di nazione aveva compiuto. Irrisolta
rimaneva inoltre la "Questione
d'Oriente", l'esistenza cioè di un vasto ma debole dominio
ottomano esteso dall'Asia Minore a buona parte dell'Europa sud-orientale,
oggetto di forti contrasti di austriaci e russi, ma anche luogo di
insediamento di un mosaico di gruppi
etnici in fermento. Per assicurare il nuovo ordine europeo, le
principali potenze vincitrici, Austria, Russia, Prussia e Gran Bretagna
si unirono in una Quadruplice
Alleanza mentre lo zar
Alessandro I patrocinò la nascita di una
Santa Alleanza. Il confronto dei tre cartogrammi consente di verificare uno dei principali
problemi della storia del XIX secolo: |
|
In Germania ad esempio durante la lotta antinapoleonica, i tedeschi furono suddivisi in 39 Stati, associati in una Confederazione presieduta dall'Imperatore d'Austria; i polacchi rimasero separati e sottomessi a tre diverse dominazioni: russa, austriaca e prussiana; i boemi e gli ungheresi continuarono ad essere sudditi della dinastia austriaca degli Asburgo; gli italiani rimasero anch'essi divisi come in passato in vari Stati e una parte di essi, gli abitanti del Lombardo-Veneto, sottomessi agli Asburgo. Particolare complessità assumeva la situazione dell'area balcanica sotto il controllo dell'Impero Ottomano, in ormai evidente crisi di disgregazione. Popolazioni di stirpe greca (a sud), albanesi, serbi, bulgari, croati, sloveni.. coesistevano impropriamente in un'entità plurietnica come quella dell'Impero turco, che lasciava aperte le ambizioni espansionistiche dell'Impero austriaco e dell'Impero russo ( ansioso di controllare gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, che aprono alla navigazione mediterranea ). La situazione, sempre incerta e dinamica anche per le ambizioni nazionalistiche degli slavi ( guidati dalla Serbia ) entrerà in una fase evolutiva ai primi del '900 e sfocerà nello scoppio del Primo conflitto mondiale. L'Impero russo
esercita la sua egemonia sulle nazionalità baltiche ( Estoni, Lituani,
Estoni ) sugli Ucraini e sui Polacchi. Le rivolte di quest'area saranno
tenute a freno dall'intervento della Santa Alleanza. |
Nazionalità e lingue
nell'Impero asburgico nella prima metà del XIX secolo |
moduli
della classe 4^a,