Cielo, concavità, simbolismo cosmico


Gemmea è l'aria,il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore..
...di nere trame segnano il sereno,
e vuoto è il cielo,
e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Myricae, Novembre
 

Il cielo limpido, vuoto di nuvole
l'aria tersa e pulita... richiama il
ricordo della bella stagione.
Ma anche la terra è "vuota" di linfa vitale.

E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante livida in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto

Myricae, Il lampo
 

Il lampo illumina cielo e terra. Il cielo è
ingombro di nubi, minaccioso,cupo.......
la terra subisce l'effetto della sua minaccia:
è inquieta, turbata

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

E tu cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito,immortale
oh,d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del male

Myricae, X agosto
 


Le stelle cadenti sono il pianto
del concavo cielo, che abbraccia
pietosamente il male umano;
esso ha sede sull'opaco atomo terrestre.
L'uomo è capace di un male cieco
e irrazionale. La natura infinita guarda
dall'alto  la miseria terrena.
Il compianto del cielo è del resto consolante
e invita al perdono.
C'è corrispondenza tra le voci della natura
e lo sgomento del poeta.
 

La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.

I canti di Castelvecchio, Il gelsomino notturno
 

Il cielo è animazione, vitalità inesausta della natura che nel buio della notte si esprime intensamente.
Alla luce delle stelle si affianca il profumo intenso del gelsomino notturno.

Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo

... Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore riposa!
La nube del giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Don... Don...
voci di tenebra azzurra

I canti di Castelvecchio, La mia sera
 

La sera porta la pace dopo un giorno di tempesta.
L'anima del poeta si acquieta nei ricordi
Il cielo è coinvolgente nella sua tranquilla
serenità, nei suoi colori smorzati,
dopo le nubi del giorno.
La voce delle campane unisce al fascino
della tenebra azzurra quello dell'infanzia:
si tratta di una regressione rappacificante
nella protezione materna.

ecco, la terra sfuma e si profonda
dentro la notte fulgida del cielo.

Poemi conviviali, Alexandros
 

Alessandro Magno ha raggiunto l'Indo,
l'ultimo lembo di terra abitata.
La vastità cosmica assorbe l'ultimo
paesaggio umano.

Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
Qual freddo orrore pendere su quelle
lontane,fredde, bianche azzurre e rosse,
su quell'immenso baratro di stelle!
..Veglio.Mi fissa di laggiù coi tondi
occhi, tutta la notte, la Grande Orsa:
se mi si svella, se mi si sprofondi
l'essere, tutto l'essere, in quel mare
d'astri, in quel cupo vortice di mondi!
vedere d'attimo in attimo più chiare
le costellazioni, il firmamento
crescere sotto il suo precipitare!
...La sosta, il fine, il termine ultimo! Io,
io te, di nebulosa in nebulosa,
di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!

Nuovi poemetti, La vertigine
 

Il cielo stellato è il vuoto cosmico in cui la Terra produce la sua folle corsa che trascina con sé gli uomini nella loro fragilità.
C'è poi la caduta "nel cielo", vuoto infinito in cui
l'uomo precipita senza percezione dello spazio e del tempo. Quale il fine ultimo di questo viaggio negli infiniti spazi ? Forse Dio ! Ricerca disperata e sovente vana !

MODULI DI ITALIANO CLASSE 5^, PAGINA INIZIALE, DOCUMENTI