Ferraù al ruscello per abbeverarsi perde l'elmo
sottratto ad Argalia. Giunge nel frattempo Angelica
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Su la riviera Ferraù trovosse      
di sudor pieno e tutto polveroso.
Da la battaglia dianzi lo rimosse
un gran disio di bere e di riposo;
e poi, mal grado suo, quivi fermosse,
perché, de l'acqua ingordo e frettoloso,
l'elmo nel fiume si lasciò cadere,
né l'avea potuto anco riavere.


15

Quanto potea più forte, ne veniva       
gridando la donzella ispaventata.
A quella voce salta in su la riva
il Saracino, e nel viso la guata;
e la conosce subito ch'arriva,
ben che di timor pallida e turbata,
e sien più dì che non n'udì novella,
che senza dubbio ell'è Angelica bella.


L'apparizione di Argalia

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Pur si ritrova ancor su la riviera,
là dove l'elmo gli cascò ne l'onde.

Poi che la donna ritrovar non spera,
per aver l'elmo che 'l fiume gli asconde,
in quella parte onde caduto gli era
discende ne l'estreme umide sponde:
ma quello era sì fitto ne la sabbia,
che molto avrà da far prima che l'abbia.

25
Con un gran ramo d'albero rimondo,
di ch'avea fatto una pertica lunga,
tenta il fiume e ricerca sino al fondo,
né loco lascia ove non batta e punga.
Mentre con la maggior stizza del mondo
tanto l'indugio suo quivi prolunga,
vede di mezzo il fiume un cavalliero
insino al petto uscir, d'aspetto fiero.

26
Era, fuor che la testa, tutto armato,
et avea un elmo ne la destra mano:
avea il metesimo elmo che cercato
da Ferraù fu lungamente invano.

A Ferraù parlò come adirato,
a disse: - Ah mancator di fé, marano!
perché di lasciar l'elmo anche t'aggrevi,
che render già gran tempo mi dovevi?

27
Ricordati, pagan, quando uccidesti
d'Angelica il fratel (che son quell'io),
dietro all'altr'arme tu mi promettesti
gittar fra pochi dì l'elmo nel rio.
Or se Fortuna (quel che non volesti
far tu) pone ad effetto il voler mio,
non ti turbare; e se turbar ti déi,
turbati che di fé mancato sei.

28
Ma se desir pur hai d'un elmo fino,
trovane un altro, et abbil con più onore;
un tal ne porta Orlando paladino,
un tal Rinaldo, e forse anco migliore:

l'un fu d'Almonte, e l'altro di Mambrino:
acquista un di quei duo col tuo valore;
e questo, ch'hai già di lasciarmi detto,
farai bene a lasciarmi con effetto. -

 

29
All'apparir che fece all'improvviso
de l'acqua l'ombra, ogni pelo arricciossi,
e scolorossi al Saracino il viso;
la voce, ch'era per uscir, fermossi.
Udendo poi da l'Argalia, ch'ucciso
quivi avea già (che l'Argalia nomossi),
la rotta fede così improverarse,
di scorno e d'ira dentro e di fuor arse
.

30
Né tempo avendo a pensar altra scusa,
e conoscendo ben che 'l ver gli disse,
restò senza risposta a bocca chiusa;
ma la vergogna il cor sì gli trafisse,
che giurò per la vita di Lanfusa
non voler mai ch'altro elmo lo coprisse,
se non quel buono che già in Aspramonte
trasse del capo Orlando al fiero Almonte.

31
E servò meglio questo giuramento,
che non avea quell'altro fatto prima.

Quindi si parte tanto malcontento,
che molti giorni poi si rode e lima.
Sol di cercare è il paladino intento
di qua di là, dove trovarlo stima.
Altra ventura al buon Rinaldo accade,
che da costui tenea diverse strade.


Primo canto Orlando furioso