I concetti di potere e di libertà politica ed etica nel pensiero di  Vittorio Alfieri

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Biografia costantemente rivolta alla contestazione del potere

Crede nel "forte sentire", che è capace di promuovere nobili azioni. Ha grandi ideali, ama il vero ed il retto, ha il senso dell'eroico e sente la "religione della libertà", fondamento del liberalismo e del romanticismo europei.

Il ‘700 è secolo ottimista; crede nella ragione come fonte di felicità, di progresso e di nuovo  perfezionamento morale, sociale culturale e civile.

Alfieri è pessimista per natura. A ciò lo porta il suo individualismo sprezzante ed il suo considerare l'umanità in funzione di pochi, eroici individui. L'illuminismo del ‘700 è ottimista.

Dignità, indipendenza del singolo sono i valori riaffermati esemplarmente

Individualismo eroico. Compito del singolo é la dimostrazione palese di totale autonomia dal potere del sovrano. In Alfieri c'è il rifiuto del mecenatismo e dell'ossequio servile all'autorità.

 


 


Gli illuministi sono disposti a collaborare con i sovrani illuminati. Alfieri non crede in questa collaborazione

1. TIRANNIDE è il nome che prende qualsiasi esercizio del potere da parte del sovrano.

2. Il potere della massa è ancora peggiore di quello del sovrano. Si esemplifica ad esempio nella RIVOLUZIONE GIACOBINA


3.
La PATRIA ITALIANA, intesa come idealità morale, come nuovo valore etico e culturale entra nel quadro delle priorità del suo individualismo eroico

Con il
TIRANNICIDIO: l'eroe tragico libera il popolo dal tiranno

Con il SUICIDIO l'eroe tragico si sottrae volontariamente al potere del tiranno

La realtà storica del '700 presenta  monarchie assolute ed illuminate e costituisce il panorama socio-politico a partire dal quale Alfieri teorizza la persistenza di moderne tirannidi.

Anche la rivoluzione francese nasconde la presenza di nuove forme di tirannide popolare.


Il letterato, per Alfieri, è maestro di libertà e verità ed è ribelle ed anticonformista nella vita e nelle opere.

Del principe e delle lettere (1789). Tensione irrisolta tra l'esercizio del potere politico e l'indipendenza etica e creativa del poeta. Il principe  possiede qualità atroci e finisce per limitare o addirittura soggiogare il letterato e il suo spirito critico.

Il compito della letteratura è rivelare all’uomo le verità del suo animo, quindi il suo campo d'azione è quello della libertà.

La letteratura e l’opera dell’intellettuale in genere, devono essere mantenute separate dal potere, qualunque forma esso assuma, altrimenti significherebbe abdicare alla propria funzione di libertà.

La creazione artistica è testimonianza di autenticità e diviene espressione poetica profonda, sincera ed eroica

Titanismo: è la forma di protesta estrema nei confronti del potere e del volere divino. Con questa ribellione, l'individuo vuole affermare una sua esistenza autonoma e una legge etica più giusta.

Prometeo - come i Titani che si oppongono a Zeus - simboleggiano lo spirito umano che s’innalza al livello della divinità.

Il problema della libertà e la sua eroica riaffermazione orientano l'autore a dar vita alla tragedia come genere letterario che meglio di altri esprime il tragico conflitto tra la volontà del singolo e il potere inesorabile del fato.

MODULI DI  ITALIANO CLASSE 4^, DOCUMENTI