Pensiero filosofico nell'età del Romanticismo.
Il Romanticismo si affianca a un'esperienza storica complessa e a volte contraddittoria come quella della Restaurazione. Il pensiero romantico si fa ora difensore delle libertà individuali e dei popoli, ora delle monarchie di diritto divino. Come ogni movimento culturale non è mai l'equivalente d'un certo stato della società, ma si compone dialetticamente con questo esprimendo un progetto o un'utopia del futuro. Il Romanticismo riafferma l'istanza della libera creatività dell'individuo nella vita morale e in quella della società ripudiando ogni idea statica della realtà umana e ancora l'amore per la libertà e l'idea della storia come costruzione collettiva.
Lo spiritualismo. L'Illuminismo aveva esaltato la ragione come facoltà sovrana, aveva sottoposto a critica corrosiva le religioni, sostituendo ad esse un vago deismo ( religiosità razionale ), o addirittura una concezione materialistica della realtà. Il Romanticismo è pervaso da un'ansia religiosa che porta al ritorno alle fedi tradizionali o sfocia nell'immanentismo, in una religione dell'umanità, fondata sul culto dei valori spirituali più alti che dirigono la storia, o in un mistico panteismo che fa coincidere Dio con il mondo e ne avverte la nascosta presenza nella natura e nella storia. Si rivendica il valore della fantasia e del sentimento. La vita dello spirito si fonda sulla libera associazione di tutte le facoltà: il sentimento ci pone in contatto immediato e profondo con l'Assoluto, cioè con la vita universale, concepita come slancio infinito. L'infinito, la sostanziale religione del Romanticismo, è avvertito sia nella grandiosità della natura sia nelle insondabili profondità dello spirito umano.
L' individualismo L'esaltazione romantica del sentimento significa esaltazione della libera individualità creatrice dell'uomo. Il sentimento distingue l'uomo come essere unico e irripetibile, legato alla natura, alla tradizione, alla storia, ma da esse emergente con una propria libertà, una propria tensione verso l'infinito e una propria originalità. Tale originalità e indipendenza pongono talvolta l'individuo in contrasto drammatico con la società: il diritto a ribellarsi a ogni forma di repressione è tipica dell'attivismo borghese, del dinamismo che sso imprime alla realtà politica, economica e sociale, alla cui costruzione l'individuo ha il diritto di contribuire direttamente, rifiutando l'immutabilità dei rapporti sociali.
Lo storicismo L'Illuminismo, impegnato nella lotta contro i residui delle istituzioni feudali, aveva respinto polemicamente il Medioevo e in genere il passato . Il Romanticismo sente invece la tradizione come elemento essenziale nella vita dell'individuo e dei popoli. Nasce la rivalutazione del Medioevo, considerato come età in cui si era formata la moderna civiltà cristiana ed europea, opposta a quella classica. Si rivaluta l'idea di nazione, costituita dalla propria storia e dalle proprie tradizioni. La prima metà dell'Ottocento fuh caratterizzata dai movimenti di liberazione delle nazionalità oppresse.
Lo storicismo è la concezione della vita individuale e collettiva intesa come divenire organico. Ogni momento della storia è irripetibile e necessario: il presente è il risultante del passato, che però ne accoglie, ne continua, ne integra l'esperienza più valida. La storia dell'umanità è storia dello Spirito assoluto nel suo svolgersi progressivo ( Heghel ) nel suo protendersi alla conquista di valori sempre più alti. |