Risorse
rinnovabili e risorse non rinnovabili
Nel nostro pianeta avvengono processi fisici a diversi
livelli (chimico, biologico, geologico etc..) nei quali viene trasformata
la forma in cui si manifesta sia la materia che l'energia. Ad esempio il
corpo di un animale morto o il tronco di un albero vengono trasformati in
carbon fossile o in petrolio attraverso un processo che vede coinvolti un
tipo particolare di batterio e fattori fisici come pressione e
temperatura. Questo processo avviene in un tempo di milioni di anni.
Un altro esempio è costituito da un chicco di grano posto sotto qualche
centimetro di terra. Esso si trasforma in una spiga attraverso un processo
nel quale è richiesta la presenza di acqua, la luce solare, sostanze come
l'azoto nella terra e l'anidrite carbonica nell'atmosfera. Questo
processo dura qualche mese.
I prodotti finali di questi processi naturali costituiscono delle risorse
per l'umanità e per qualsiasi altra forma di vita sul pianeta. Abbiamo
bisogno dell'energia in forma chimica contenuta nel carbon fossile o nel
petrolio per riscaldarci (trasformandola in energia termica) oppure per
far muovere le nostre macchine (trasformandola in energia meccanica)
oppure per dar luce alle nostre città (trasformandola in energia
elettrica). Trasformando il grano in farina e quindi in pasta e in pane
otteniamo l'energia necessaria ai nostri muscoli e al nostro cervello.
In tali processi naturali è possibile riscontrare una periodicità.
Ad esempio l'alternarsi delle stagioni o l'alternarsi delle ere glaciali.
In alcuni processi il periodo è a misura d'uomo nel senso che possiamo
aspettare che il ciclo si ripeta perché il tempo tra una fase di
produzione della risorsa (raccolta del grano) e la fase successiva non è
troppo lungo. Si dice che le risorse ottenute da tali processi naturali
sono risorse rinnovabili.
Risulta chiaro che risorse come il carbon fossile e il petrolio
costituiscono risorse non rinnovabili. Infatti quando avremo
esaurito (nell'arco di qualche centinaio di anni) le risorse attualmente
presenti nel pianeta, non potremo permetterci di aspettare qualche milione
di anni, il tempo necessario alla natura per ripetere il processo. Saremo
costretti a trovare altre risorse naturali dalle quali ottenere l'energia
necessaria per vivere. A tutti gli effetti pratici possiamo considerare
queste risorse definitivamente esaurite. Ciò implica che un uso
sostenibile (nel tempo) delle risorse energetiche naturali non può
essere fondato su risorse non rinnovabili.
In questo contesto è importante prendere coscienza di un
limite in noi esseri umani. Infatti, se è vero che attraverso i mezzi
tecnici che abbiamo sviluppato durante tutta la nostra storia, siamo
capaci di ottenere l'energia di cui abbiamo bisogno dalle risorse che la
natura ci offre, sembra altrettanto vero che nulla possiamo fare per
alterare i processi naturali dai quali si ottengono tali risorse. Come
possiamo cambiare la periodicità delle stagioni se questa dipende
strettamente dal periodo di rotazione della terra intorno al sole? Quale
tecnologia può rallentare la terra nel suo moto di rotazione? E anche se
ciò fosse possibile, come potremmo prevedere, in tutti i minimi
particolari, gli effetti secondari che ciò causerebbe? Il clima sulla
terra verrebbe certamente sconvolto in una maniera difficilmente
controllabile.
Nella storia dell'umanità il progresso tecnologico ha semplicemente reso
possibile lo sfruttamento di risorse energetiche naturali via via sempre
meno accessibili cioè più difficili da trattare: usare dei tronchi
d'albero presi da un bosco per riscaldare la propria abitazione o per
cucinare è una operazione quasi immediata; l'unico lavoro da compiere è
tagliare il tronco, il trasporto e bisogna saper accendere un fuoco. L'uso
del carbone è già più complesso; bisogna scavare miniere profonde e una
volta estratto bisogna saperlo trattare prima che sia pronto per l'uso. E
così via per il petrolio (estrazione, trasporto,raffinamento) fino ad
arrivare alla fissione nucleare, energia che la natura ci mette a
disposizione ma che richiede una tecnologia raffinatissima. Per finire,
consideriamo la fusione nucleare; l'energia c'è ma è così difficile da
catturare che la tecnologia attuale non è ancora sufficiente.
In nessun modo le capacità tecnologiche umane hanno potuto cambiare una
virgola dei processi naturali che, in ultima analisi, ci forniscono da
sole le risorse. Tali processi dipendono solamente dalle leggi della
natura e l'uomo non ha il potere di cambiare tali leggi ma può solamente
conoscerle (forse) e usarle.
Riduzione di qualsiasi forma di "ricchezza" in
energia
Carattere generale del Secondo Principio (SP)
Interpretazione della storia in chiave energetica ed entropica
Cultura dominante. Contrapposizione tra il paradigma Meccanico e quello
Termodinamico
Modelli economico-politici secondo i diversi paradigmi dominanti
Il cosa fare per salvare il mondo
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