Gli anni '40 e il secondo dopoguerra
Il nuovo ordinamento per gli Istituti tecnici commerciali nel Piano di studi 1944-45.
Già verso l’ultimo periodo della guerra, l’ordinamento
per gli Istituti tecnici commerciali aveva apportato delle modifiche. Nell’a.s.
1944-’45 uscì il nuovo Piano di studi per gli Istituti tecnici
commerciali che sostituiva lo schema dell’ordinamento in atto per il
1943- '44: l’Istituto tecnico superiore quinquennale consterà, da quel
momento in poi, di una classe di collegamento col corso precedente, o prima
classe. Insieme con la seconda classe essa avrà il compito di completare la
cultura generale dei giovani e di predisporre le basi per lo studio delle
materie tecnico-professionali del triennio. I programmi delle prime due
classi sono pertanto comuni a tutte le specializzazioni. Nel dopoguerra le linee più democratiche della nuova classe politica e soprattutto le esigenze non più autarchiche dell’economia mutano però solo parzialmente lo schema gentiliano. La Costituzione affermando che «la scuola è aperta a tutti» ne sottolinea importanza e centralità nel processo di crescita di tutte le classi sociali dello Stato. Per questo alla scuola sono dedicati vari articoli. L’inchiesta parlamentare svolta nel biennio 1952-1954 sulla disoccupazione (SVIMEZ) fornisce dati incompleti, tassi di sviluppo generici, ma anche constatazioni allarmanti: l’85% della forza lavoro è ancora sprovvista di istruzione o in possesso della sola licenza elementare. Nel 1958 durante il governo Fanfani è ministro della P.I. Aldo Moro (1957-1959): l’entrata dell’Italia nel MEC e «il miracolo economico» esigono prima di tutto l’adeguamento dell’intero sviluppo industriale italiano e in secondo luogo il potenziamento dell’istruzione tecnica in previsione dell’aumento di mansioni tecnico-impiegatizie nel terziario, nell’ambito della progettazione di impianti e della loro manutenzione. All’Istituto si perseguono quindi quegli stessi obiettivi per tutto il decennio Cinquanta - Sessanta, durante il quale si avvicendano, dopo Scafile, i presidi Martinetti e Cuppini: in quel periodo il «Cavour» continua a svolgere l’importante funzione di scuola polo nell’ambito provinciale provvedendo alla diffusione della formazione nel settore amministrativo commerciale, dell’edilizia e tutela dell’ambiente.
Tale ruolo, perdurato per molto tempo, è così
sintetizzabile:
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