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Le aule speciali con laboratorio:
il patrimonio scientifico di Istituto
Rassegna di immagini

L’inventario generale patrimoniale del 1939 dedica ampio spazio alla catalogazione degli strumenti scientifici e delle attrezzature delle cosiddette"Aule speciali con laboratorio" o Gabinetti scientifici. L’Istituto, avendo dato corso fin dalle sue origini, alle sezioni Agrimensura, Ragioneria, Fisico-matematica,  necessitò  quindi di una considerevole quantità di “materiali” affinché la preparazione pratica dei diplomati fosse ottimale e la corredò dei corrispettivi patrimoni bibliografici.
 


Aula di disegno - Cartolina d'epoca, collezione privata
 

Aula di chimica - Cartolina d'epoca, collezione privata
 

Tra le  primissime collezioni vi erano state, fin dal decennio 1860-1870, quelle del Gabinetto di Storia naturale che nel tempo andò arricchendo le primitive raccolte di erbari di Cesati con quelli di Malinverni cui vanno aggiunte alcune collezioni entomologiche (dono di Arborio Mella) e un discreto corredo di modelli cristallografici costruiti sotto la direzione di Quintino Sella.

 


Laboratorio di Scienze naturali: una cassetta
dellla collezione entomologica di Arborio Mella e microscopio
 

Laboratorio di Scienze naturali: modelli cristallografici e minerali

Laboratorio di Scienze naturali:
Aconitum, erbario Malinverni
 

Laboratorio di Scienze naturali:
Potentilla tormentilla, erbario Malinverni


Più modeste le acquisizioni di impagliati e di minerali. Piccoli patrimoni bibliografici riguardanti i principali ambiti delle scienze della natura e della materia completavano il corredo didattico: tavole di zoologia, planches di botanica, carte geografiche e altri materiali ancora.
I dati in nostro possesso ricavati dall’Inventario generale confermano a grandi linee quanto emerso dalla documentazione archivistica che presenta preventivi, cataloghi, opuscoli, bolle di accompagnamento. L’entità patrimoniale viene rigorosamente quantificata se non propriamente “aggiornata”, nel 1939, quindi al termine delle prime grandi stagioni di acquisti che si possono fare durare all’incirca ottanta anni, se si vuole prendere come data d’inizio i primi inventari e le relazioni redatte di loro pugno da Cesati e da Del Pozzo e come punto d’arrivo gli ultimi dattiloscritti del 1939, che riepilogano anche le successive migliorie degli allestimenti avvenute durante l’incarico di Annovati e soprattutto di Verzone.
Il rapido esame che segue riporta i dati di quell’Inventario con la stima economica degli strumenti che riferisce, fino a quel momento, una cifra già più che ragguardevole.
- Il Gabinetto di Fisica, spina nel fianco delle prime presidenze per le risorse richieste, finì poi per divenire il fiore all’occhiello dell’Istituto. Molti gli strumenti per le esperienze di elettrostatica, di elettrodinamica, di magnetismo, di ottica, di meccanica dei liquidi, meccanica dei gas, elettricità, acustica, termologia. Il totale delle attrezzature è di lire 29.875 ( ma alcune cancellature e vari altri conti a matita ne mettono in forse l’esattezza, che potrebbe essere perfino superiore alla cifra indicata ).
 


Laboratorio di fisica -
 

Laboratorio di fisica - Rassegna di strumenti

- Un Gabinetto del tutto speciale era inoltre l’Aula di radiotelegrafia dotata di “Centralino elettrico distributore montato su apposita cattedra e impianti di collegamento”;  di  “Tasti Morse con relativi jacks” e “cuffie da radiotelegrafisti”; di “Macchine Morse”. Dono del Ministero dell’Educazione nazionale il “cicalino”. Totale dell’intera dotazione lire 9.900.   

- Le apparecchiature  principali del Gabinetto di Chimica consistevano in microscopi, bilance di precisione, alambicchi per la distillazione dell’acqua, densimetri, termometri, setacci per scorie. Il professor Castelli ne indicò l’ammontare: lire 40.940

- Seguiva per le esercitazioni pratiche di ragioneria il “Museo merceologico”: si tratta di campioni di varie merci  inviati dalle ditte gratuitamente affinché la scuola  permetta agli allievi di esercitarsi nella conoscenza merceologica. Valore complessivo intorno alle 1.000 lire. Scegliamone alcuni tra quelli inviati dalle ditte vercellesi:  ci sono i “campioni di seta, crine e paglia” La Soie de Châtillon; i “campioni maglieria”  Faini; i “campioni lana”Società Pettinatura Lane. Per il resto si notano “campioni” di molte ditte milanesi, tra cui Lepetit; Società “Italica” colori artificiali; Montecatini; Società chimica Lombarda; Società Pirelli; Società “La Fibbra vulcanizzata”; inoltre ricordiamo “campioni” Eternit  provenienti da  Genova e “campioni” I.S.I.R. per l’amianto da Borgo Leumann, Torino.

-Nel secondo dopoguerra, anni Cinquanta per più di un decennio si aggiungerà il Banco-modello, che riproduceva in simulazione le attività bancarie (il Banco-modello non compare ancora nell’inventario patrimoniale, ma viene già indicato nei protocolli -  relazioni del preside Verzone, negli anni Trenta - come esercitazione  attiva di “Scuola di banca” nella sezione commerciale).

-Le dotazioni dell’Aula di agraria annoveravano “sistemazione di terreni – modelli in plastica”; modelli di “fitopatologia, alterazioni fogliari prodotte sulle più importanti piante coltivate da criptogame parassite”, “modelli di drenaggi” per vari tipi di terreni; numerosi modelli di aratro, e di erpice; varie “alberelle cilindriche di vetro cm. 65 con piede e tappo smerigliato” con esemplare di diverse graminacee; “raccolte di semi diversi di riso” e di “altri cereali”. Il loro valore totale è di lire 8.098.

- L’ Aula di Costruzioni era in possesso di una ricca collezione di modelli di legno di costruzioni stradali, idrauliche. Valore indicato lire 6.416.
 


Laboratorio di costruzioni - Ingranaggi in legno e coppia conica
 


Laboratorio di costruzioni - Sezione di terrapieno ferroviario con sifone idraulico
 

- L’Aula di topografia possedeva antichi tacheometri, teodoliti, bussole, stadie, squadri, livelle, normografi, e quanto in uso per le esercitazioni pratiche di rilievo. Sono fra gli strumenti più belli e più antichi dell’Istituto, ben documentati dall’apparato delle immagini a colori di questo  volume. L’Aula di topografia, insieme al quelle di Fisica e di Chimica, aveva la dotazione più costosa: lire 36.680.

Bisogna inoltre considerare che ogni Gabinetto possedeva il suo corredo bibliografico, spesso altrettanto ricco, inventariato a parte sotto la voce “Biblioteche delle Aule speciali”: quindi il loro valore complessivo era di gran lunga maggiore.
Queste Aule speciali delle origini possedevano collezioni, corredi simili a quelli di altre scuole e Istituti tecnici dell’epoca. Molti Istituti, in tempi recenti, hanno distinto il loro patrimonio antico collocandolo in appositi spazi “museali” all’interno della scuola, in modo da renderlo più tutelabile  e fruibile e al contempo per fare sì che i laboratori moderni possano essere frequentati regolarmente e accogliere le attrezzature d’uso odierno.

Il «Cavour» si augura di potere fare altrettanto: purtroppo qui non è stato possibile dare conto in modo più ampio della storia degli strumenti, che, da soli, avrebbero richiesto un approccio di studio e un’esposizione a parte, tanto è il fascino che emana dalle varie collezioni.
Al momento l’Istituto, terminata una ricognizione sul suo più antico patrimonio naturalistico e bibliografico, ha in animo di rivolgersi anche al pieno recupero del patrimonio scientifico. Malgrado catalogazioni ed inventari a volte lacunosi, e qualche inevitabile degrado, molto del nucleo primitivo degli strumenti didattico-scientifici è per fortuna superstite e ben documenta, dal punto di vista storico, l’aggiornamento dei docenti riguardo agli sviluppi delle varie discipline, nonché la sapienza dei costruttori nel coniugare efficienza d’uso e gusto estetico, a cominciare dall’impiego di materiali pregiati, scelti con cura per valorizzarne l’uso della strumentazione esaltando l’originalità delle forme.
 


Gli studenti del Cavour nel laboratorio di Chimica impegnati nella catalogazione degli oggetti per la mostra
 

- L’Aula di topografia possedeva antichi tacheometri, teodoliti, bussole, stadie, squadri, livelle, normografi, e quanto in uso per le esercitazioni pratiche di rilievo. Sono fra gli strumenti più belli e più antichi dell’Istituto, ben documentati dall’apparato delle immagini a colori di questo  volume. L’Aula di topografia, insieme al quelle di Fisica e di Chimica, aveva la dotazione più costosa: lire 36.680.

Bisogna inoltre considerare che ogni Gabinetto possedeva il suo corredo bibliografico, spesso altrettanto ricco, inventariato a parte sotto la voce “Biblioteche delle Aule speciali”: quindi il loro valore complessivo era di gran lunga maggiore.

Queste Aule speciali delle origini possedevano collezioni, corredi simili a quelli di altre scuole e Istituti tecnici dell’epoca. Molti Istituti, in tempi recenti, hanno distinto il loro patrimonio antico collocandolo in appositi spazi “museali” all’interno della scuola, in modo da renderlo più tutelabile  e fruibile e al contempo per fare sì che i laboratori moderni possano essere frequentati regolarmente e accogliere le attrezzature d’uso odierno.

Il «Cavour» si augura di potere fare altrettanto: purtroppo qui non è stato possibile dare conto in modo più ampio della storia degli strumenti, che, da soli, avrebbero richiesto un approccio di studio e un’esposizione a parte, tanto è il fascino che emana dalle varie collezioni.

Al momento l’Istituto, terminata una ricognizione sul suo più antico patrimonio naturalistico e bibliografico, ha in animo di rivolgersi anche al pieno recupero del patrimonio scientifico. Malgrado catalogazioni ed inventari a volte lacunosi, e qualche inevitabile degrado, molto del nucleo primitivo degli strumenti didattico-scientifici è per fortuna superstite e ben documenta, dal punto di vista storico, l’aggiornamento dei docenti riguardo agli sviluppi delle varie discipline, nonché la sapienza dei costruttori nel coniugare efficienza d’uso e gusto estetico, a cominciare dall’impiego di materiali pregiati, scelti con cura per valorizzarne l’uso della strumentazione esaltando l’originalità delle forme.
 

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