La poesia: dall’enfasi celebrativa all’incanto della parola
L’uomo si esprime in versi perché cerca la
libertà della parola, il suo
ritmo e la sua
musica, la sua
ampiezza ariosa. La trova nella
forza del simbolo, nella dinamica metaforica, nella luce delle allegorie, nella
concretezza ruvida dei correlativi, nella scioltezza delle analogie, ma anche
nella forza narrativa che affianca azioni a magiche invenzioni. Si fa poesia per
evocare storie emblematiche
e farle ricordare ammaestrando;
si celebrano spesso virtù inattuali, nella speranza
di richiamarle in vita. Poi si fa poesia per credere
nei sentimenti più vitali e inconfessati, in
generosa offerta di se
stessi. La poesia si nutre nella fertile solitudine del linguaggio, che si
maschera e si nasconde, per essere più incisivo. E’ la
parola che intravede a tratti
l’essere nel nulla delle cose.
http://www.roberto-crosio.net/1_INTERTESTUALITA/POESIA1.htm
Che cosa si intende con il
termine poesia La poesia decadente Nella seconda metà dell'Ottocento e dei primi del Novecento il ruolo del poeta muta. Egli non è più integrato nella società come un interprete degli ideali del suo tempo. E' più isolato, spesso ribelle e contestatore della nuova società industriale, ove una folla anonima diviene protagonista della scena urbana, dove anche la cultura ufficiale è spesso rivolta ad esaltare le conquiste del progresso ed il fascino della vita delle grandi città. Il ruolo della poesia e dell'arte in genere pare divenire marginale, quasi insignificante. Oppure si assolutizza come unica vera forma di vita.
La
poesia si trasforma così lentamente in
attività artistica autonoma che
non deve più educare per forza a ideali storici o difendere principi
etici. Essa diviene soprattutto una testimonianza del dramma individuale
dell'artista, talvolta proprio della sua emarginazione o del
suo culto della bellezza fine a se stessa (
estetismo
). Un'attenzione
particolare va data al nuovo linguaggio della poesia ed alle nuove
scelte espressive.
Simboli, analogie, sinestesie dominano ormai le nuove
composizioni: tali figure retoriche anticipano la definitiva rivoluzione
linguistico - espressiva delle avanguardie del Novecento che daranno vita
al
verso libero.
Tra
le nuove finalità della poesia decadente c'è senza dubbio la
musicalità del verso
e l'
esasperata
ricerca di bellezza formale, sorta di
trasposizione della bellezza della natura
nella creazione artistica del
superuomo (D'Annunzio
)
La poesia del Novecento
Il concetto di
avanguardia si impone come risposta alle nuove esigenze
dell'immaginario della società industriale. Con la
poesia pura di
Ungaretti
si
ha una ricerca
ed un
impiego
attento della parola poetica ,
liberata da ogni
riferimento al suo uso puramente comunicativo.
La
parola si fa pura intuizione lirica, è
scoperta soggettiva.
è illuminazione profonda ed improvvisa. Il verso libero senza
metri, rime e strofe tradizionali traduce l'immediatezza
dell'ispirazione poetica, ormai svincolata da codici di versificazione
troppo vincolanti, che rischiano di contaminare la purezza semantica del
verso e di disperdere la pregnanza espressiva delle singole immagini.
Lo studio delle varianti all'interno di queste composizioni è molto
importante. Un ultimo rilievo riguarda
l'ermetismo,
che riconduce l'espressione poetica allo
sforzo di esprimere
l'inesprimibile,
cioè la dolorosa
reticenza comunicativa
del poeta che nega la denotazione di cose e sentimenti e lascia
trasparire, intuire il suo dramma esistenziale attraverso
qualche storta sillaba e secca ( Montale ). |