Ch. Baudelaire - Una personalità poetica immersa nell'universo urbano ma proiettata verso gli alti valori dell'arte
Egli porta alle estreme conseguenze, nella vita come
nella poesia, il conflitto tra l'artista e la società
che è proprio del Romanticismo. Ormai irriducibile diviene tale contrasto,
in quanto il soggetto rifiuta di assecondare acriticamente i valori legati
al progresso economico e vede nella rapida trasformazione della società un
sostanziale pericolo per la cultura e per la stessa creatività artistica.
Nondimeno la vita parigina diviene per Baudelaire uno
stimolo a sentire diversamente la dimensione estetica. Se l'universo
urbano è degradazione e bassezza, è pure
compito dell'artista cogliere in esso la sua
particolare bellezza. Tale bellezza non
scaturisce tuttavia dagli aspetti suggestivi, allettanti e fascinosi
della vita urbana - come il comune senso delle cose pare indicare - ma
paradossalmente proprio dalla degradazione e
dal male, che diventano elementi connaturati all'universo urbano
e proprio per questo più significativi delle sue
contraddizioni, portatori di tensioni e richieste,
di muta ricerca di senso, di originalità, di tenacia
nell'esprimere permanenze psicologiche, ormai marginali in un universo
compromesso con la reificazione e l'abbandono degli ideali. Al fondo della
personalità di Baudelaire c'è dunque lo
spleen, uno stato di depressione
cupa, di noia e di inettitudine a confondersi con il suo tempo, di
disgusto per il mondo in cui vive, per la vita borghese della grande moderna
metropoli, che si affaccia come un incubo nei suoi versi. E non secondario
certo il rifiuto dei modelli poetici del
Romanticismo. |
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Dalla raccolta Spleen et ideal
- Oh! Come! Voi qui, caro? Voi in questo luogo
malfamato? Voi, il bevitore di quintessenze! Voi, il mangiatore d'ambrosia!
Davvero, ne sono sorpreso! |
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Contemplali, anima mia; essi sono davvero orribili! Simili ai manichini; vagamente ridicoli; Terribili, singolari come i sonnambuli; mentre dardeggiano non si sa dove i loro globi tenebrosi
I loro occhi, in cui s'è spenta la scintilla
divina Essi attraversano così il nero sconfinato, Innamorata del piacere fino all'atrocità, |
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