Dal
comune podestarile alla Signoria
Tratto da R.Ordano, Profilo di
storia vercellese, in G.C.Faccio, G.Chicco, F.Vola, Vecchia Vercelli, Vercelli
1961
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Il podestà sostituì i consoli a partire dal 1208. Il vescovo, persa ormai parte del suo potere sulla città, concede all’atto della sua elezione l’investitura del comitato al Comune. Nell’aprile del 1243 il Comune acquista l’intera giurisdizione temporale. Il podestà, scelto tra i personaggi più in vista delle città alleate, durava in carica un anno; i suoi poteri erano sottoposti a rigido controllo e i suoi atti valevano in quanto approvati dai consoli di giustizia, , dalla Credenza, dai Consoli della Società di S. Stefano e da quelli della società di S. Eusebio Travolta dalle guerre tra guelfi e ghibellini la città visse nella seconda metà del XIII secolo una vita convulsa. I guelfi vercellesi furono guidati dagli Avogadro, mentre i ghibellini furono guidati dapprima dai Bicchieri e poi .- dopo il 1266 - dai Tizzoni. Fu Riccardo Tizzoni, guerriero e uomo politico di forti capacità, a stroncare i sogni dei suoi nemici guelfi, facendo assoggettare Vercelli da parte della signoria viscontea di Azzone Visconti (1335). Sotto il dominio visconteo Vercelli vede la sua fortuna ormai al tramonto. Il Comune svolge compiti modesti e burocratici. Il suo territorio nel secolo XIV è in parte smembrato tra il Marchese del Monferrato, i Tizzoni ed i Visconti. |