La nascita dei borghi franchi
nell’area del districtus vercellese
Tratto da Da: Vercelli nel secolo XIII - Atti del primo congresso storico vercellese - Pubblicazione DELLA SOCIETA' STORICA VERCELLESE, 1982


Cartogramma rielaborato da uno schema rappresentativo presente in: Vercelli nel secolo XIII - Atti
del primo congresso storico vercellese - Pubblicazione sella SOCIETA' STORICA VERCELLESE, 1982

 

 

 

 Località acquisite prima del 1197

 

 Aree acquisite
tra il 1197 e il 1242
 

 

 Località soggette al Vescovo ed acquisite dal Comune nel 1243
 

 

 Terre di dubbia acquisizione al districtus comunale vercellese

 

 Terre senza atti di sottomissione
o patti con domini

 

 Località acquisite
tra il 1197 ed il 1242




Borghi franchi:
1254 - 1270
 

Nel corso del XII secolo il Comune di Vercelli andava dilatandosi territorialmente, venendo di conseguenza a trovarsi nella necessità di rendere sicuri e stabili i nuovi confini. Per non affidarsi agli infidi feudatari locali si operò la costruzione di avanposti in luoghi strategicamente importanti. Il borgofranco realizzava uno scopo militare ma era anche utile sul piano di una politica di più ampio respiro: esautorava il piccolo feudatario o il comune rivale spopolandone le terre. Il nuovo borgo infatti, garantendo ai suoi abitanti una più favorevole situazione sociale, veniva ad essere un centro di attrazione per le popolazioni circostanti. Si aveva in effetti un affrancamento in campo economico ed agrario. L'affrancamento di un villaggio consisteva nel concedere diversi privilegi ai suoi abitanti, che erano in maggioranza servi. Essi erano sciolti dagli antichi vincoli feudali e di dipendenza fondiaria ( da cui erano liberi et absoluti et immunes ), venendo così ad acquistare la capacità giuridica di poter disporre dei propri beni e ad essere in certo qual modo assimilati ai cittadini vercellesi. Il comune manteneva tuttavia sul borgofranco la sua posizione di supremazia. I borghifranchi potevano darsi statuti propri, che però, prima di entrare in vigore dovevano essere approvati e magari opportunamente modificati dai governanti vercellesi. Gl i abitanti, pur liberati dei vec
chi vincoli feudali, dovevano pagare tributi al comune. Talvolta il comune maggiore poteva inviare nei nuovi centri un podestà a reggere la comunità non accettando i consoli eletti localmente. Il primo villaggio ad essere reso liber et  absolutus ( libero e sciolto da legami feudali ) fu Villanova nell'agosto del 1197, sottraendo all'avversario tradizionale, il Marchese di Monferrato, un importante avamposto per il controllo del fiume Po a pochi chilometri da Casale. L'affrancamento avvenne con l'accordo dei vecchi feudatari, a cui fu riservato il diritto di costruir mulini sulle acque locali. 

Il borgo franco di Piverone  fu costruito in ostilità ad Ivrea nel dicembre del 1202. Quindi Magnano sorse su un nuovo territorio ( borgo Pietro ) sui contrafforti della Serra, fortificato nel 1204. Nel 1210 fu la volta di Trino, località a lungo contesa con il Marchese di Monferrato. Ma i Trinesi non potevano vendere territori e poderi senza il consenso dei Vercellesi, che inviarono nel nuovo centro un podestà a controllare la situazione sul corso del Po. Tricerro e Casalvolone seguirono nel 1218 e nel 1223, il secondo verso il territorio di Novara, nel 1233 Caresana, affrancata dal capitolo di S. Eusebio, nel 1242 Crescentino e Gattinara. Nel 1243 il comune di Vercelli deliberava l'abolizione generale della servitù della gleba. 

Iniziava a questo punto la lotta tra le fazioni guelfe e ghibelline in città. I ghibellini fuorusciti sollevarono il contado e partendo dalla Valsesia fortificarono S. Germano, Alice, Viverone, Roppolo ed Azeglio, mentre Manfredi Lancia devastava numerosi possedimenti guelfi.  La costruzione dei borghi franchi proseguì nel 1254, periodo in cui le lotte tra i guelfi e i ghibellini vercellesi cessarono temporaneamente. Furono costruiti borghi franchi a Castelletto, Livorno, Mongrando, Serravalle, Bornate e Vintebbio ( verso la Valsesia ). prima della fine del XIII secolo seguono Tronzano, Cavaglià, Balzola e Borgo d'Ale.

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