Vercelli
dall'alto medioevo alla nascita del comune
Tratto da R.Ordano, Profilo di
storia vercellese, in G.C.Faccio, G.Chicco, F.Vola, Vecchia Vercelli, Vercelli
1961
Nel III secolo nel territorio vercellese, penetra lentamente il cristianesimo e nel secolo IV Vercelli fu uno dei principali centri del nuovo culto. La sua diocesi è la più antica del Piemonte e il suo vescovo Eusebio ebbe una giurisdizione molto ampia territorialmente. Il vercellese subì le invasioni barbariche di Unni, Ostrogoti e Longobardi e forse fu sede di un ducato longobardo. Sotto i Franchi il Vercellese fu diviso in comitati retti da conti di nomina sovrana. Il vescovo accentrò nella sua persona assieme al potere religioso quello politico, così da divenire nel IX secolo la più alta autorità del comitato. Per l’ostilità di uno di questi potenti vescovi, Liutwardo, nei confronti del marchese del Friuli Berengario, la città fu saccheggiata nell’886. Altra devastazione della città fu legata ad un’irruzione di Ungari. Siamo alla vigilia dell’anno Mille. Rari i centri abitati oltre a Vercelli: Santhià, Cavaglià, Alice e Gattinara. Molti campi sono abbandonati, mentre carestie e malattie infieriscono sulla popolazione. Negli anni a cavallo del nuovo secolo Vercelli è impegnata
nelle lotte scatenate da Arduino marchese di Ivrea per il controllo
dell’alta Italia. Alla fine il vescovo
Leone ne esce
vittorioso. Intanto si va rafforzando il potere dei piccoli
feudatari, che trovano nuovi orizzonti vita nella lenta trasformazione
economica avvenuta dopo il Mille. | |
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Nuove forze sociali riattivano gli scambi commerciali nella zona.
Si va ricreando la piccola e media proprietà fondiaria. Durante il XII
secolo si alternano in città vescovi guelfi fedeli al papa e
vescovi ghibellini, fedeli all’imperatore. Vercelli si accresce di
popolazione: vi giungono dal contado persone attratte dalla possibilità di
svolgere attività artigianali e commerciali ed anche i
piccoli signori della campagna sentono il bisogno di costruire una
loro residenza in città. Scavalcando gradualmente il potere del vescovo si
va formando il Comune, nuovo organismo politico che rappresenta già l'universitas Vercellensium,
cioè la totalità della popolazione di Vercelli, attraverso i
consoli e, nella seconda metà del 1200, un
organismo rappresentativo della comunità cittadina: la
Credenza. Fino alla fine del XII secolo Vercelli fu
governata dai nobili e dalla parte più ricca della borghesia. Le
forze popolari si coalizzarono
nella Società di S. Eusebio,
che riuniva anche la borghesia minore. Queste nuove forse economiche e
sociali fecero sentire il suo peso soprattutto attraverso le
corporazioni. | |
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