La Chiesa vercellese
Tratto da R.Ordano, Profilo di storia
vercellese, in G.C.Faccio, G.Chicco, F.Vola, Vecchia Vercelli, Vercelli 1961
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Nel 345 Sant’Eusebio fu consacrato vescovo di Vercelli. A Vercelli si dedicò all’evangelizzazione della vasta diocesi, diffondendo in tutto l’Occidente l’ideale monastico. Attone fu vescovo dal 924 al 961, si distinse nella riforma della chiesa. Nel maggio del 999 il vescovo Leone ottenne un diploma imperiale che costituiva lui ed i suoi successori come signori di Vercelli e di Santhià. Da allora il vescovo fu a pieno titolo conte, fino al 1243, quando i diritti passarono al comune. Leone guidò il comune nella lotta contro Arduino marchese di Ivrea che tentava di riconquistare il Regno d'Italia. La vittoria di Leone portò il vescovo di Vercelli al massimo della sua potenza. Vercelli vide passare vescovi fedeli al Papa e vescovi fedeli all'imperatore: il potere vescovile, perse molto del suo prestigio, creando le premesse per lo sviluppo di altre forze politiche. Tra gli ordini monastici nel vercellese si segnalarono i benedettini. Nel XII secolo sorsero nuove fondazioni di Vallombrosani a Muleggio e dei Cistercensi a Lucedio. Tra i canonici regolari emersero S. Alberto (vescovo di Vercelli nel 1185) e Tommaso Gallo, primo abate di S. Andrea. La basilica, l’ospedale e l’abbazia di S.Andrea costituiscono un complesso ispirato al gotico. Il cardinale Guala Bicchieri volle accanto all'abbazia di S.Andrea un luogo adatto ad accogliere i pellegrini ( xenodochium ) che transitavano a Vercelli. Infatti la cattedrale già consacrata nel 1224 richiamava l'attenzione di chi si poneva avventurosamente in viaggio sulle grandi vie che conducevano a Roma o negli altri luoghi di culto.. |
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Un movimento ereticale legò il suo nome al Vercellese: quello degli Apostolici di Fra Dolcino in lotta con la chiesa gerarchica di cui profetizzava la fine per il 1305. Sconfitto nella crociata organizzata dal vescovo Raineri Avogadro, Dolcino fu arso come eretico a Vercelli nel giugno del 1307 |